Il valore della musica e dell’arte secondo noi ragazzi

A cura della redazione Daily Life

– Noi ragazzi sentiamo il continuo bisogno di vivere a contatto con la musica. Come una sorta di droga, essa agisce ed esercita il proprio influsso sulle nostre vite. La musica ci aiuta a scoprire chi siamo, talvolta persino determina chi siamo. La musica è espressione di noi stessi e, non di rado, sembra che proprio non possiamo farne a meno. Ma perchè ne siamo così tanto attratti?

La musica che unisce i diversi

Chiunque ami l’arte nutre un bisogno viscerale di musica. La musica riesce a spezzare le catene che ci impediscono di comunicare chi siamo. Sgretola i confini della parola. È linguaggio universale che unisce popoli diverssimi, con culture differenti. Crea ponti, capaci di collegare i cuori delle persone. Supera le barriere del tempo e si insinua negli animi di giovani e anziani. In essa, ci ritroviamo ad essere un po’ tutti simili e un po’ tutti diversi. Non di rado, noi ragazzi riusciamo ad apprezzare canzoni in voga al tempo dei nostri padri o addirittura dei nostri nonni e, similmente, questi si muovono a ritmo delle ultime hit uscite sul mercato.

Possiamo quindi capire che, probabilmente, anche loro hanno provato quegli stessi sentimenti e quelle stesse esperienze che viviamo ogni giorno. E – sembrerà incredibile – anche loro sono stati ragazzi proprio come noi. Allora forse – pensiamo un poco perplessi – non appartengono ad un mondo così lontano dal nostro.

La musica come espressione di noi stessi

La musica può essere anche espressione individuale dei sogni di ciascuno di noi. Ogni tanto capita di sentire il bisogno di scrivere, di raccontare noi stessi. Ascoltando musica, in un certo senso, é come se ascoltassimo noi stessi e dessimo un po’ di spazio ad una voce che altrimenti rimarrebbe assopita dentro di noi. Ma è scrivendo musica che capiamo veramente chi siamo. Saper scrivere musica, che si tratti di melodia o di parole, é un dono. Così com’é un dono saper disegnare, saper raccontare una storia, saper cucinare o ancora saper cantare o ballare. Tutti hanno un dono con cui potersi raccontare. Spesso non ci accorgiamo di quanto belli siano questi doni, spesso tendiamo a sottovalutarci. Chi sa scrivere musica, però, quasi sempre sviluppa una sensibilità maggiore.

Riversare i propri i sentimenti in un foglio, sotto forma di note e versi, spinge a riflettere e a ricercare sé stessi. Riflettiamo su chi siamo e su cosa vogliamo o più semplicemente su quali sono i nostri sogni. Per fare un paragone, quando ascoltiamo musica, raschiamo la nostra superficie, iniziamo a saggiarla facendo venire a galla tutte le emozioni che nascondiamo sotto pelle. Ma è quando riversiamo quella musica nella nostra arte, qualunque essa sia, o più semplicemente nella nostra vita, che possiamo assaporare assieme ogni più piccola sfumatura del nostro io.

La musica come necessità

La musica non ha età: ragazzi e adulti non rinunciano mai ad ascoltarla. In particolare noi giovani sentiamo costantemente la necessità di mettere gli auricolari e isolarci dal mondo. La musica, suscita emozioni e ci aiuta nella delicata fase adolescenziale.
Capita che non ci sentiamo ascoltati o che non riceviamo abbastanza attenzioni,  però la musica rappresenta una sorta di sfogo per i nostri stati d’animo ballerini. Negli attimi di gioia o di tristezza si può sempre trovare conforto in qualche sinfonia.

La musica, quindi, svolge un ruolo vitale nelle nostre vite: certo, come tutte le cose belle, possiede lati negativi e positivi:  è una “valvola di sfogo”, ma anche possibile causa di danni all’udito. Forse ci dovremmo interrogare sul suo utilizzo ponderato e intelligente, per comprendere meglio tutte le sue innumerevoli funzioni (leggi questo articolo se vuoi saperne di più); in alternativa possiamo semplicemente indossare i nostri auricolari e dimenticarci tutto lasciandoci cullare dalle nostre melodie preferite.

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