Alla ricerca della felicità attraverso Baricco

di Laetitia Carbone
– La vita è una cosa meravigliosa ma ci vuole coraggio per affrontarla, combatterla e vincere gli ostacoli che ci pone, e Alessandro Baricco, famoso scrittore italiano, riesce a mettere nero su bianco questa battaglia con noi stessi.

« Volevo dire che io la voglio, la vita, farei qualsiasi cosa per poter averla, tutta quella che c’è, tanta da impazzirne, non importa, posso anche impazzire ma la vita quella non voglio perdermela, io la voglio, davvero, dovesse anche fare un male da morire è vivere che voglio.
Ce la farò, vero? »    

Oceano Mare, 2007

LA VITA, UN MECCANISMO PERFETTO E COMPLESSO

Che parola strana, “vita”, una confusione di gioie incontrollabili e dolori laceranti, un po’ ti soddisfa, un po’ ti distrugge.
Come però affermano le parole dello scrittore torinese, ciò che c’è di più importante nel corso della vita di un individuo è l’amore che ognuno di noi ha per essa, il desiderio con il quale ci spingiamo oltre i limiti e accarezziamo l’ebrezza di staccarci dal “normale” per inseguire i nostri sogni più profondi. C’è sempre, però, la paura di tutto quello che è sconosciuto e nuovo, tutto quello che ribalta lo scorrere placido delle giornate, tutto ciò che è inaspettato e talvolta malgradito.
Contro tutti questi scogli, però, possiamo combattere con un’unica arma che dobbiamo ricercare dentro noi stessi: la potenza, la forza incontrastabile dell’amore per la vita.

« Io, che non ero stato capace di scendere da questa nave, per salvarmi sono sceso dalla mia vita. Gradino dopo gradino. E ogni gradino era un desiderio. Per ogni passo, un desiderio a cui dicevo addio.
Non sono pazzo, fratello. Non siamo pazzi quando troviamo il sistema per salvarci. Siamo astuti come animali affamati. Non c’entra la pazzia. È genio, quello. È geometria. Perfezione. I desideri stavano strappandomi l’anima. Potevo viverli, ma non ci son riuscito.
Allora li ho incantati. E a uno a uno li ho lasciati dietro di me. Geometria. Un lavoro perfetto. »

Novecento, 1994

L’INCOGNITA AGRODOLCE DEI DESIDERI
Chi di noi non ha sogni nel cassetto o aspirazioni più o meno utopistiche? È “ordinaria amministrazione”, sintomo dei sognatori di professione e turbamento per chi, al contrario, basa le proprie giornate sui fatti. Come possiamo noi, uomini semplici e con la mente sempre offuscata da fantasie, renderci conto di quando ci spingiamo troppo oltre con l’immaginazione? Non possiamo, ed è questo il bello, è questo quello che ci rende noi, è questo quello che ci dà la spinta sufficiente a superare quel limite che ci viene posto dalla società, dal contesto, dalla paura. Non dovremmo mai lasciarci alle spalle un desiderio, mai dirci addio, mai pensare che sia troppo insensato perché ne valga la pena. Dovremmo anzi essere fieri di tutto ciò, che ci rende chi siamo e che ci fa lottare per la felicità

« Temo che il senso della vita sia estorcere la felicità a sé stessi, tutto il resto è una forma di lusso dell’animo, o di miseria, dipende dai casi. »

Una certa idea di mondo, 2013

LA FELICITÀ, CHI NON LA RINCORRE PER TUTTA LA VITA?
Ed ecco la vera e grande scommessa di uomini e donne, grandi e piccini: la felicità. Quante sfaccettature possono avere queste otto lettere, quanti significati. Possiamo noi cercarla nel mondo, negli altri, nelle pure e semplici “cose”? Si, ma non possiamo dimenticarci di quella vera, di quella che se viene finalmente raggiunta non si molla più, che si tiene stretta. La felicità che troviamo dentro di noi, che non significa solo pura gioia, ma anche accettazione, libertà, coraggio, decisione. Quando arriviamo a questo punto, al nostro equilibrio, quando scaviamo abbastanza a fondo da trovare la potenza per affrontare ciò che ci circonda, è in quel momento che comincia la nostra personale battaglia con il mondo.

 

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