Occidentali’s Karma, testo profondo o privo di significato?

di Elisa Pomata

-A circa un mese dalla vittoria del festival di San Remo, Occidentali’s Karma rimane in vetta alle classifiche, portando, ovviamente, tanta gioia a Francesco Gabbani. Ascoltando la canzone ci troviamo immersi in un motivetto assolutamente orecchiabile, che quasi ci rende difficile levarcelo dalla testa, ma se ci soffermiamo un secondo di più sulle parole, ci rendiamo conto che, forse, non si tratta proprio di un ammasso insensato di parole.

 

IL DUBBIO AMLETICO

Partiamo dalla prima frase: “Essere o dover essere, il dubbio amletico”. Lì per lì sembra quasi una storpiatura della celebre “essere o non essere” del Hamleto shakespeariano. Direi proprio di no. Questa sorta di citazione, infatti, sottolinea già da subito lo scopo della canzone. Gabbani, nascosti sotto buffe immagini e melodie canticchiabili, mette in risalto tutti gli aspetti negativi della nostra società. Ebbene si, perché il “dubbio amletico” è proprio quello tra l’”essere” se stessi, o il “dover essere” qualcun altro per piacere agli altri, reprimendo il proprio io.

 

TECNOLOGIA VS UOMO

Spostiamoci poco più giù. “Intellettuali nei caffè/ Internettologi /Soci onorari al gruppo dei selfisti anonimi”. Riprendendo, appunto, il discorso di prima, collegato al nostro essere c’è la tecnologia. Ma non quella che porta a nuove scoperte o aiuta l’uomo nel corso della sua vita, bensì tutto il mondo di Internet e dei Social. Quanti di noi vanno anche solo semplicemente al bar con gli amici, e si ritrovano attaccati al cellulare, o a raccontarsi dei likes ricevuti e i commenti di tizio e caio. Direi tutti. O quasi. Constatato ciò possiamo collegarci alla strofa successiva: “Tutti tuttologi col web/ Coca dei popoli/ Oppio dei poveri”. E qui direi che non ci sia la necessità di una spiegazione.

 

LA SCIMMIA

Passando al ritornello ci sarebbe un discorso lunghissimo da fare, ma di certo non è mia intenzione annoiarvi, quindi mi limiterò a dire il necessario. Credo che Gabbani abbia colto ed esprimesso nel migliore dei modi l’essenza della natura umana: la scimmia. Voi mi direte, ma ci voleva Gabbani per capirlo? La mia risposta è si. Non scientificamente, sia chiaro. L’uomo non è altro che una scimmia senza peli, che balla, segue la massa senza fermarsi a ragionare. Cerca appunto il “Nirvana”, ma si perde dietro le cose più futili che possano esserci, facendo, infatti, “inciampare l’evoluzione”. La parte razionale dell’uomo esce solamente nelle situazioni più importanti, perché appena “la vita si distrae cadono gli uomini” e “la scimmia si rialza”.

 

OCCIDENTALI’S KARMA

Soffermiamoci ancora un secondo su altri due dettagli. Il primo è quello sicuramente più evidente: la ripetizione delle frasi “comunque vada panta rei and singing in the rain”. Qua il nostro Gabbani prende nuovamente in giro quella parte di società, particolarmente superficiale, la quale non si sofferma molto a riflettere su ciò che la colpisce. Il secondo non poteva che essere il titolo. Occidentali’s Karma, infatti, è un richiamo al Karma presente nella religione Buddhista, ovvero una sorta di legge morale che si basa su un concetto principale: se fai il bene, questo ti tornerà indietro; se fai il male, sperimenterai il male. In poche parole ciò che semini, mieti. Ed ecco quindi spiegati i riferimenti a questa religione tramite le parole “Buddha”, “Nirvana”e “Mantra”. Perché Gabbani fa riferimento a tutto ciò? Semplicemente per mettere in risalto come l’uomo si riempi di parole e concetti senza saperne il significato, e di come esso sia letteralmente dipendente dal web.

 

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