Gli adolescenti e “Blue Whale”/L’ultima prova è il suicidio

Di Enrico Tognon

– Ultimamente si è registrato un importante numero di suicidi tra gli adolescenti nel profondo est europeo; la Russia, infatti, è stato il teatro di più di 100 suicidi di ragazzi tra il novembre 2015 e l’aprile 2016. Tutto, o in parte, è riconducibile a un famigerato gruppo chiamato “Blue Whale”.

I gruppi di vkontakte

Vkontakte è il Facebook della Russia dell’est; come tutti i social network può essere usato in maniera intelligente, o al contrario, utilizzato da malintenzionati, che spesso si riparano dietro a uno schermo, per compiere atti illeciti. Sul social in questione da alcuni anni il traffico e le iscrizioni ai gruppi “Blue Whale” è aumentato, con numeri sempre più imponenti.

Il terribile rituale

Dietro al nome innocente di ” Balenottera Azzurra” si cela una terribile verità: gli amministratori dei gruppi, non sono altro che persuasori del suicidio. I ragazzi vengono ammessi al guppo solo se dimostrano di essere in grado di superare determinate prove, sempre più difficili, che sfociano poi nella prova finale, quella da cui non si torna più indietro: il suicidio.

Il parere della stampa

Radio Free Europe, che si occupa di Mosca e dintorni, dichiara che nessuno degli oltre 100 suicidi è direttamente riconducibile al Blue Whale. Secondo l’emittente finanziata dagli USA, infatti, il grande risvolto mediatico che ha avuto la vicenda non è altro che uno strumento politico: il web secondo alcuni dovrebbe essere più controllato e sicuro.

Le prove a favore

Ma chi si cela dietro questi disumani gruppi?
Philippe Budeikin è l’accusato per eccellenza. Il ventunenne russo, infatti, è accusato di aver creato otto gruppi di Vkontakte tra il 2013 e 2016; non è certo però che il ragazzo sia veramente convinto della pratica del suicidio, ma potrebbe essere uno speculatore senza scrupoli, che si è approfittato della vicenda per portare sempre più guadagni alle sue pagine.
Una storia che ha dell’incredibile, che ci fa riflettere sulla ferocia e la disumanità, che sempre più dilagano nella nostra società malata.

 

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