Sconfiggere l’Alzehimer, utopia o realtà?

di Enrico Tognon e Jennifer Simonetti

– Tutte le volte che sentiamo parlare del morbo di Alzheimer, ci viene in mente la sua grande pericolosità; ma se ci fosse un modo sicuro, testato, che ci permettesse di proteggerci dalla malattia?

L’importante è saper parlare! Alcuni ricercatori italiani, infatti, hanno dimostrato che coloro che parlano due o più lingue, nel corso della loro vita, si costruiscono una “miniera” cognitiva tale da compensare il deficit una volta che la malattia ha preso piede, ritardando la demenza.

L’ALZHEIMER

Il morbo di Alzheimer è una comune forma di demenza senile, che consiste nella perdita della memoria e di altre abilità intellettuali, che interferisce con la quotidianità del malato; può causare cambiamenti di personalità oppure comportamenti incontrollabili: in poche parole, è una terribile tortura!

L’ALLENAMENTO: LA CHIAVE DI VOLTA

Ma perché il bilinguismo permette di compensare la perdita di strutture e funzioni celebrali importanti? I ricercatori hanno scoperto come il cervello dei poliglotti presenti, nelle strutture celebrali frontali, una maggiore attività metabolica e una maggiore connettività delle funzioni di controllo emotivo ed esecutivo. Le ricerche mettono in luce, però, che il punto non è conoscere due lingue, ma usarle costantemente, mantenendosi in continuo allenamento per tutta la vita. È quindi necessario promuovere l’uso delle diverse lingue – di cui fanno anche parte i dialetti regionali.

IL RITARDO DELLA MALATTIA

L’Alzheimer quando insorge “divora” il cervello. Il recente studio tuttavia dimostra che questo procedimento nei bilingui è rallentato e addirittura, in certi casi, si può arrivare a manifestarsi molti anni dopo.
Il motivo, secondo i ricercatori, sarebbe da individuare nel fatto che parlando due lingue si è costretti ad un continuo “switch” tra una lingua e l’altra – indipendentemente dalla cultura dell’individuo e dal contesto sociale – rallentando ogni processo di deterioramento celebrale.

I BENEFICI DELLA “RISERVA CELEBRALE”

Fare un certo tipo di vita è la prerogativa per garantirsi questa importantissima “miniera”: usare molto la propria capacità cognitiva, per esempio attraverso un livello di cultura elevato o una professione stimolante, assicura una riserva maggiore. Il bilinguismo fa parte perciò di questi fattori di protezione: ciò non significa essere in grado parlare italiano e tedesco (come i soggetti sui quali è stato svolto questo studio); sono più che validi anche i dialetti che, purtroppo, tuttavia la cui conoscenza si sta sempre più perdendo, in particolar modo fra i giovani.