Nuovo Governo/E a sorpresa spunta il nome di Bigliazzi

a cura della Redazione

– Massimo Bigliazzi, è questo il nome che a sorpresa potrebbe entrare nel nuovo governo. Non è uno scherzo, dopo ottanta lunghi giorni di crisi ci stiamo abituando a cose incredibili. Ma facciamo un passo indietro. Chiudete per un attimo gli occhi e immaginate che Presidente della Repubblica sia la Preside del Da Vigo di Rapallo, la prof.ssa Persia. Immaginate che tocchi a lei scegliere il Presidente del Consiglio, individuare i ministri, cambiare numerosi vertici pubblici. E pensate che possa scegliere i nomi del nuovo esecutivo solo tra il personale del Da Vigo. Che cosa accadrebbe? Ci abbiamo giocato su e il governo, da parte nostra,  sembra cosa quasi fatta.

 

BIGLIAZZI PREMIER?

Ma andiamo con ordine. Anzitutto il Presidente del Consiglio. Dovrebbe essere un uomo di sintesi, capace di parlare con tutti e di affrontare i problemi con ironia e capacità. Ed è qui che prende quota il nome di Massimo Bigliazzi, premier in pectore del primo governo davighiano della storia, l’uomo perfetto per Palazzo Chigi.

 

L’ARCHITRAVE DEL NUOVO ESECUTIVO

Pochi dubbi ci sarebbero anche sul ministro degli esteri, dove la prof.ssa Cignatta non avrebbe rivali, obbligando Macron e la Merkel a prendere il CertiLingua e imponendo a Trump la realizzazione degli Exposé sulla storia del medioriente. Sottosegretario tutto fare alla presidenza del Consiglio sarebbe dunque Valerio, pronto a sostituire tutti i ministri in caso di bisogno col suo nuovo look decisamente istituzionale.

 

RIVOLUZIONE AGLI INTERNI

Certo anche Pichetto agli Interni, con la sua potentissima rete di intelligence capace di sapere tutto di tutti in tempo reale. Pare che con lui in quella posizione la fida Dora della Segreteria andrebbe a dirigere l’Archivio di Stato e la bidella Rosanna assumerebbe la guida dei Carabinieri.

 

DUE DONNE IN POSTI CHIAVE

Senza rivali anche la Mucciarelli al Ministero della Giustizia, impegnata nel rispetto della legalità e pronta ad espellere dal Consiglio dei Ministri chiunque dovesse arrivare con qualche minuto di ritardo (e qui di certo Pichetto trema…). Casella chiave è poi l’economia cui andrebbe la Maggioni, reduce da conti fatti in occasione degli ultimi scambi e stage che hanno avuto un difficile andamento economico: una vera sicurezza la sua nomina per tutti per tutti, sia per l’Europa sia per il popolo.

 

EUROPA E REDDITO DI CITTADINANZA

Alle politiche comunitarie potrebbe andare la Halabi, certa che “todo se puede relacionar”, mentre dopo la Brexit tramonta il nome della povera Taylor, rimasta senza paese di provenienza. Folta poi la lista dei ministri sociali: la Carleo al Welfare, con merende solidali pronte su scala nazionale in sostituzione del Reddito di Cittadinanza, mentre al Lavoro la sempiterna Dellacà che si narri aver ricoperto qualunque mansione nell’ultimo anno scolastico.

 

ARIA DI CONTRORIFORMA

Per cultura e istruzione si fanno i nomi rispettivamente di Cuneo, desideroso di aprire il primo museo di Wikipedia, e della prof.ssa Colombo che già starebbe pensando di sostituire le odiate duecento ore di Alternanza con duecento ore di interrogazioni programmate per tutti. Nessun dubbio nemmeno per la Antolini al turismo, stante la sua passione per le visite di istruzione, Gnecco all’ambiente – con snorkeling obbligatorio – e Capolongo allo sviluppo economico, (pare che digitalizzerebbe anche l’utilizzo dei servizi igenici attraverso una delle sue piattaforme online).

 

NOVITA’ PER GLI AFFARI REGIONALI

Anche la segreteria di Rapallo sarebbe coinvolta nel governo con Francesco Lovisatti all’agricoltura e la possibile nomina della segretaria Anna Maria Nicolini alla guida della Banca d’Italia. Marisella Delucchi in pole position, invece, per gli affari regionali e la promozione del dialetto, la prof. Doro alla salute – dove promette un metodo bomba per il benessere fatto di salame e trekking per tutti.

 

INDUSTRIA 4.0

Difficile scelta si annuncia al contrario per il redivivo ministero dell’Industria, con in campo i nomi della prof.ssa Valacca – esperta nella produzione di sintassi complesse e di periodi al futuro – o la bidella Tina, nota per l’impiego degli ambienti della scuola per le funzioni industriali più svariate, dal cibo ai cartelloni pieni di motivazione.

 

TRA SCENARI DI GUERRA E NUOVO SANREMO

Il prof. Davide Valenti, con un passato nelle forze armate, sarebbe ideale per il ministero della Difesa, preferito al più pacifico Simone Patrucco (secondo gli ambienti militari giudicato impreparato per un eventuale guerra), mentre quasi certo Scagni ai trasporti, ormai impegnato ad accompagnare chiunque dappertutto, anche i primini alle macchinette. Ministero per la coesione sociale alla Decisè grazie al suo operato all’ANFFASS e ministro dello spettacolo a Elena Delucchi, intenzionata a trasformare Sanremo in un monoconcerto di Cremonini.

 

DUE ISTRIONI PER FAR RIPARTIRE IL CINEMA ITALIANO

Infine partite sorprendenti quelle che si giocano anche fuori del governo con la Oggioni papabile come nuova Presidente della Rai, viste le sue famose posture alla cattedra e la coppia Esposito-Corrado per la direzione del Festival del Cinema di Venezia dopo la loro partecipazione diretta in un film basato su una sceneggiatura della prof.ssa Medici in cui un gruppo di barboncini, alle prese con le arti orientali, trova rifugio solo a casa della povera prof. RavanoChiara Montanari sarebbe invece pronta per il TG1 (che trasformerebbe in un blog), mentre la Valentino si dedicherebbe ad un particolare ministero degli animali, istituito apposta per il suo segreto e appassionato amore ai cagnolini.

 

BORSE SERENE, SPREAD IN RIBASSO

La Borsa pare stia reagendo a tutto questo molto bene, soprattutto alla notizia che il ministero delle infrastrutture sarebbe occupato dalla prof. Zanoli nelle cui ore succedono le disgrazie peggiori a porte, finestre, muri: un nome pronto ad ogni eventualità, preferito alla più pacifica prof.ssa Acunzo e al nome – molto gradito all’Associazione dei Giganti buoni – di Cristian Bertolini. Il quadro si completerebbe con la Rivara presidente del Senato del popolo Romano e la Bombardiere alla guida della Camera della Palestra (già pronta ad amplificare con le casse anche l’audio delle sedute).

 

LA NOVITA’ NELL’EDITORIA

E sembra che un tale governo avrebbe pure ascendente sui giornali, con la Quaini alla direzione dell’Internazionale e la bidella Renata, viste le decine di fotocopie fatte, in pole position per La Stampa.

 

DERBY FRA DUE NOMI ROSA E QUALCHE DUBBIO PER MONTECITORIO

Incerto ancora il posto di Commissario Europeo, dove sarebbe sfida aperta tra l’impeccabile Nastasi e la pasionaria Guastella. Staremo a vedere: resta il fatto che tutti si chiedono con insistenza se il pezzo da novanta della scuola, il bidello Domenico, riuscirà ad essere riconfermati come usciere di Montecitorio.

 

Un quesito interessante il cui esito scopriremo quando Angelo sarà riuscito a far andare la stampante dove la Agnès ha scritto in francese l’elenco esatto di tutti i ministri. Forse in attesa che prenda internet. O più prosaicamente che la Maresca gli porti il cavo HDMI.