Lavagna, la morte di un figlio e le parole di una madre

Riportiamo, sommessamente e senza alcuna pretesa di invadere il dolore di una famiglia e di una comunità, ampi appunti delle parole pronunciate durante i funerali dalla mamma del ragazzo morto due giorni fa suicida a Lavagna.Lo facciamo senza commentare, lasciando a ciascuno la possibilità di leggere e di riflettere. Se qualcuno vorrà scriverci nei prossimi giorni, esprimendo le proprie reazioni e il proprio punto di vista sulle tematiche importantissime sollevate da queste parole, può serenamente farlo contattandoci sulla nostra pagina facebook.

“Vi vogliono far credere che fumare una canna è normale, che faticare a parlarsi è normale, che andare sempre oltre è normale. Qualcuno vuol soffocarvi. Diventate protagonisti della vostra vita e cercate lo straordinario. Straordinario è mettere giù il cellulare e parlarvi occhi negli occhi. Invece di mandarvi faccine su whatsapp, straordinario è avere il coraggio di dire alla ragazza sei bella invece di nascondersi dietro a frasi preconfezionate. Straordinario è chiedere aiuto proprio quando ci sembra che non ci sia via di uscita. Straordinario è avere il coraggio di dire ciò che sapete. Per mio figlio è troppo tardi ma potrebbe non esserlo per molti di voi, fatelo. Noi genitori invece di capire che la sfida educativa non si vince da soli nell’intimità delle nostre famiglie, soprattutto quando questa diventa una confidenza per difendere una facciata, non c’è vergogna se non nel silenzio: uniamoci facciamo rete. In queste ore ci siamo chiesti perché è successo, ma a cercare i perché ci arrovelliamo. La domanda non è perché, ma come possiamo aiutarci. Fate emergere i vostri problemi. Un pensiero particolare va alla Guardia di Finanza. Grazie per avere ascoltato un urlo di disperazione di una madre che non poteva accettare di vedere suo figlio perdersi ed ha provato con ogni mezzo di combattere la guerra contro la dipendenza prima che fosse troppo tardi. Non c’è colpa nè giudizio nell’imponderabile e dall’imponderabile non può che scaturire linfa buona con ancora più energia per la lotta contro il male, grazie. Le ultime parole sono per te, figlio mio. Perdonami per non essere stata capace di colmare quel vuoto che ti portavi dentro da lontano. Voglio immaginare che lassù ad accoglierti ci sia la tua prima mamma e come in una staffetta vi passiate il testimone affinché il tuo cuore possa essere colmato in un abbraccio che ti riempia per sempre il cuore. Fai buon viaggio piccolo mio”.

Per approfondire queste tematiche vi segnaliamo un altro articolo di Sharing dedicato al rapporto tra adulti e ragazzi che ci sembra possa essere oggi più attuale che mai.