NO VAX/Il morbillo diventa un caso
– di Emanuele Canessa
Nei primi mesi del 2017, i casi di morbillo in Italia hanno riscontrato un aumento vertiginoso, se paragonato ai dati di tutto il 2016. Lo scorso anno,infatti, abbiamo avuto circa 800 casi, numero abbastanza contenuto, ma che in questi 3 mesi si è già quasi raggiunto, con circa 750 casi finora. La causa scatenante è da attribuire alla diminuzione delle vaccinazioni avvenuta nel nostro paese.
Sempre più genitori tendono a non far vaccinare i propri figli, spesso influenzati da credenze popolari e dalla poca fiducia nelle case farmaceutiche. Oggi vi proponiamo un’intervista al Dottor Maurizio Ivaldi, endocrinologo ed ex primario di pediatria presso l’ospedale di Lavagna.
Prima di tutto, però, c’è da spiegare cosa sia il morbillo.
COS’È IL MORBILLO?
Questi è una malattia infettiva esantematica particolarmente contagiosa, causata da un virus e che, se non curata in tempo, può portare alla morte in seguito alle complicanze attaccanti il sistema nervoso. In passato molto diffusa, può provocare danni al sistema nervoso anche dopo anni dal contagio. Il vaccino per questa patologia fu reso disponibile nel ’63 e migliorato nel ’68 e previene, oltre che dal morbillo, anche da parotite e rosolia (per questo rinominato “MPR”). In Italia è gratuito e consigliato.
L’ INTERVISTA
LEI COME CONSIDERA QUESTA DIMINUZIONE DELLE VACCINAZIONI E A COSA LA ATTRIBUISCE?
Io attribuisco la diminuzione delle vaccinazioni per lo più alle credenze delle persone. Nel 1998, infatti, il Dr. Wakefield pubblicò un articolo fraudolento, nel quale affermava che il vaccino MPR portasse all’autismo. In seguito costui fu radiato e l’articolo fu cancellato, ma ormai la credenza si era diffusa e tutt’ora c’è chi lo crede.
ALCUNE REGIONI HANNO RESO OBBLIGATORI TALUNI VACCINI, IN PRIMIS PER EVITARE LA DIFFUSIONE DI MORBI E IN SECUNDIS PER GARANTIRE LA SICUREZZA SANITARIA, LEI PENSA CHE SI ARRIVERÀ A TALE DECISIONE ANCHE IN QUESTO CASO?
Io auspico che ciò accada. Poiché penso che sia un diritto rifiutare il vaccino, sebbene sarebbe sempre meglio sottoporvisi, a patto che, però, questo non porti disagi anche alle altre persone. Nel caso del morbillo, essendo una malattia molto contagiosa, ritengo sarebbe giusto quindi renderlo obbligatorio.
IN LIGURIA COM’È LA SITUAZIONE?
In Liguria siamo sotto il 95% di vaccinazioni, soglia con la quale si riesce a raggiungere l’immunità di gregge, e ciò, chiaramente, ha portato a dei problemi. Ne sono l’esempio due adolescenti di Lavagna (14 e 16 anni), recentemente ricoverati per complicanze date dal morbillo.
LEI HA MAI AVUTO CASI DI ADULTI, VACCINATI DA BAMBINI, CHE AVEVANO CONTRATTO IL MORBILLO?
Personalmente no e raramente ho avuto casi di adulti in generale, gli ultimi risalgono al ’85 circa, da lì in poi solo bambini. Tuttavia, ricordo un’epidemia scoppiata negli USA e per la quale venne consigliato di sottoporsi ad una seconda vaccinazione precauzionale. Da quel caso in poi, infatti, è consigliato sottoporsi al primo vaccino intorno al tredicesimo mese di vita e ad un secondo intorno ai sedici anni.
I dati e l’opinione di un medico professionista vertono verso un’ unica conclusione: pur potendo portare ad alcune complicanze, comunque molto lontane dall’autismo, ci si dovrebbe sempre porre a vaccinazione, non solo per assicurare al nostro corpo una salute migliore, ma soprattutto per garantirlo anche a chi ci circonda.