Italia, questa nostra patria sconosciuta

di Aurora Stilli

– Questa settimana la redazione Lifestyle vi farà fare un tour del mondo alla scoperta delle tradizioni e della abitudini quotidiane dei differenti Paesi,proprio per scoprire il loro “stile di vita”.Per poterlo fare,prima di conoscere ciò che ci circonda,dovremmo focalizzarci su di noi. Diamo uno sguardo alla vita in Italia.

CIÒ CHE RENDE L’ITALIA,ITALIA
Una cosa che tutti sanno è che il nostro Paese è il più rinomato al mondo per la cultura culinaria e inevitabilmente dobbiamo nominare il grandissimo patrimonio artistico che ci appartiene. La cucina italiana è la più salubre,raffinata e varia del mondo,fondamento principale della cucina mediterranea;tanto che nel 2010 ha ottenuto il riconoscimento di Patrimonio orale e immateriale dell’umanità da parte dell’UNESCO per equilibrio e completezza. La qualità della vita italiana è attestata come una delle più elevate al mondo. I fattori che incidono in modo considerevole su questa valutazione sono l’accesso facilitato all’istruzione,il supporto statale alla salute e alla sicurezza,la cucina e la quasi assenza di inquinamento atmosferico.Oltre ad avere in media una vita sana siamo circondati da innumerevoli bellezze storiche e ambientali. La nostra capitale,Roma, è il fulcro della nostra storia,ma si identifica come un simbolo storico per tante altre civiltà. Milioni di turisti visitano,non solo Roma,ma migliaia di altre città italiane:Venezia,conosciuta per la sua bizzarra tradizione carnevalesca e per la sua posizione insolita,apprezzata da tutto il mondo;Firenze la città toscana dell’arte e dell’architettura; Mantova ancora una volta capitale della cultura. Ogni borgo in realtà sarebbe da nominare,poiché l’Italia è ricca di bellezze nascoste. Purtroppo non tutti gli italiani conoscono a fondo la cultura e la storia italiana.
Conoscere le tradizioni ci permette di comprendere il nostro paese e le persone che ne fanno parte. L’Italia è sempre stata un paese ricco di culture diverse che tutt’ora coesistono nelle diverse regioni.

TRADIZIONI SCOMPARSE
Una delle usanze più frequenti in passata era il mercato paesano che ai giorni d’oggi è presente solamente nei piccoli borghi e forse neanche più in quelli. Una figura importante era il banditore,ovvero un uomo che con la sua voce chiara e potente e con la sua trombetta di latta intimava il silenzio per l’annuncio di una notizia. Il “Bando”consisteva nell’informare l’intero paese di qualche notizia,dalla meno importante come il ritrovamento di chiavi o di qualche animale da bestiame ad altre più importanti. Di solito questo avveniva all’ora di cena quando tutti potevano udire con chiarezza la notizia. Il banditore faceva il giro dei vicoli e tutti ascoltavano. Poi il giorno seguente al mercato le voce veniva sparsa ancor di più. Regnava la collettività.
Un altro esempio di usanza perduta potrebbe essere il “Focarone”. Sino a pochissimi anni fa la sera della vigilia della festa dell’Ascensione veniva allestita una grande pira. Tutti gli abitanti dei vari rioni de paese si riunivano per accatastare migliaia e migliaia di fascine e grandi quantità di legname con lo scopo di battere gli altri rioni. La sera dell’accensione lo spettacolo era bellissimo:gli anziani ricordano la montagna de Cimino illuminata da questi grandi focolari. Purtroppo ce ne sarebbero tante altre da nominare,usanze che ormai non fanno più parte delle nostre vite.

LE USANZE DI OGGI
Ai giorni nostri queste usanze ci fanno spuntare un sorriso divertito sulla faccia. Di certo se vedessimo un uomo urlare per la strada annunciando il ritrovamento di un paio di chiavi o di un animale da bestiame penseremmo che sia pazzo e ci faremmo una gran bella risata. Lo stile di vita è totalmente cambiato oggi giorno,la verità è che non ci serve più un banditore che sparga le notizie in città,con un clic siamo informati sulle novità di tutto il mondo.
Ciò che dispiace tanto è che la cucina è stata contaminata da molti termini stranieri,ma soprattutto il fatto che la tradizione culinaria italiana è più apprezzata all’estero invece che qui. Anzi,gli chef italiani tendono a internazionalizzare i piatti,allontanandoli sempre di più dal tradizionale. Una volta il momento del pasto per gli italiani era un modo per riunire la famiglia,ora purtroppo quest’abitudine si sta facendo più rara. Anche le festività sono state modernizzate e in alcuni casi dimenticate. Come già citato,il Carnevale di Venezia è una festa tipica dell’Italia,una delle poche che sta ancora in piedi e che suscita interesse nelle persone del ventunesimo secolo.
Forse dovremmo cercare di tenerci più stretta la nostra tradizione culinaria,tanto invidiata dagli altri Paesi,mantenere il più possibile le usanze che ci caratterizzano e salvaguardare i beni culturali che ci circondano,così da poter avere uno stile di vita identificativo.