La moda secondo Giorgio Armani

 

di Aurora Stilli

-Oggi si parla di moda. La redazione Lifestyle di Sharing vuole farlo attraverso le parole di un grande stilista, una delle colonne portanti della moda Italiana, Giorgio Armani.

KING GEORGE

Era il 1977, Giorgio Armani aveva solo 43 anni ma già allora era stato inquadrato come un grande talento. In quell’anno uscì la sua prima intervista.
Il tempo che scorre per lui è sempre stato un elemento poco piacevole, cosa che non ha mai voluto nascondere sin dall’inizio. Nel 2010 dichiara<<Voglio continuare a seguire tutto, a occuparmi di tutto e l’ultima parola sarà sempre la mia. Non me ne frega niente di una pensione super dorata. Non saprei cosa farmene. Questa è la mia vita, non ne ho un’altra e non la desidero nemmeno. Potendo, vorrei soltanto cambiare l’età>>. Il lavoro per lui è la sua vita o come dice lui <<una fantasia che determina la realtà con la quale mi confronto>>.

CONCETTI SENZA TEMPO

<<La volgarità è la malattia della finta modernità>> questa dichiarazione dello stilista lascia perplessi, ma lui risponde così:<<L’eleganza secondo me consiste nel farsi ricordare e non nello stupire. Consiglio discrezione e, insieme, disinvoltura con la consapevolezza del proprio corpo. È un’idea che non fa riferimento al genere e risulta valida per entrambi: è lo stile che bisogna ricercare e mettere in risalto>>.
Sicuramente un’altro concetto ben chiaro di eleganza che non cambierà mai è la giacca Armani amata in tutto il mondo, ma qual’é il segreto di questo fascino senza tempo?
<<Il rigore del taglio e la sensualità della costruzione, che sottolineano la figura>>.
Infine come non menzionare tra i concetti immutati gli eterni colori utilizzati dallo stilista: nero, grigio e blu. <<Amo questi colori non perché sono malinconico, ma perché possono avere infinite sfumature e sono quelli che in pittura si definiscono “colori di fondo”. Possono dialogare con molte altre tonalità e sottolineano con forza il corpo>>.

LA VISIONE DELLO STILISTA SULLA MODA DI OGGI

Nell’Intervista fatta a Giorgio Armani durante la Milano Fashion Week 2016/2017, lo stilista da la sua opinione sulle mode di oggi.
«Trovo che oggi ci sia una proposta che vuole essere a tutti i costi sexy e stravagante. Io toglierei da questo discorso “a tutti i costi”. Io sono per lo stare più schisci, come si dice, perché oggi abbiamo anche bisogno che questi capi una volta arrivati in negozio trovino le acquirenti, non LA acquirente. Questo naturalmente non esclude il fatto che una donna che compra una gonna a motivo geometrico poi non possa indossare sopra una giacca da uomo rigorosissima».
Ma la sua opinione si sposta anche sui più giovani, quelli messi più in discussione con la loro moda decisamente fuori dalle righe. «Il ridicolo è una cosa che ho sempre temuto. Magari lo sono stato anche io, a mio modo. Penso ai miei beige, senza mettere un colore per anni. Però tutto sommato questi beige li vedo ancora aleggiare nell’aria. Ridicolo per me è uno stampato particolarmente violento, la sovrapposizione di elementi che portano a una grande confusione. L’eccesso di volgarità voluta, la trovatina, le incongruenze di certi abbinamenti, ma anche il mettersi una scarpa che rende la caviglia grossa o una minigonna se per conformazione fisica non la si può indossare. Ci tengo a precisare comunque che oggi non sono le donne a essere ridicole, ma la proposte di moda a essere a volte ridicole. A me piace il gioco di recuperi, di una moda identificabile come giovane e destinata ai più giovani che però viene adattata a persone che vogliono sentirsi tali senza essere, e lo ripeto alla noia, grottesche».
Infine lo stilista da un messaggio chiaro di quella che é l’omologazione che si è creata nel mondo odierno della moda.
«Durante il mio tragitto in macchina da via Borgonuovo a via Bergognone osservo sempre le ragazze e le donne alle fermate degli autobus. Sono tutte vestite uguali. Giubbotto imbottito, pantaloni stretti, scarpe con il tacco nero e grosso in pelle, un paio di occhiali scuri. Ci vuole un po’ più di femminilità, la donna si deve distinguere dal buon operaio che va a sistemare la luce in un appartamento o ad aggiustare le rotaie dei tram. Per me questa è un’omologazione che riflette la non voglia di vivere, la voglia di esserci. Negli anni le donne hanno imparato a non seguire una corrente di moda in modo piatto, ma ad essere un po’ più personali. È questo ciò che devono riacquistare».

Sicuramente anche il grande Giorgio Armani è stato condizionato dall’evoluzione della società proprio perché alla sua ultima sfilata alla Milano Fashion Week lui ha voluto in qualche modo riflettere la società del momento con le sue creazioni,ma si può dire che il condizionamento è avvenuto in modo assolutamente marginale. Chissà se più avanti anche lui cederá al ritmo incessante del cambiamento,oppure se i suoi abiti saranno ancora d’impronta elegante senza condizionamenti artificiosi,rimanendo quella espressione di moda che Giorgio Armani fin da sempre si era prefisso:eleganza e sobrietà.

Se ti interessa un punto di vista diverso da quello di uno stilista,Sharing ti consiglia quello di Naomi Campbell,una bellissima modella anche lei veterana del grande mondo della moda.

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