CONTE/Le dimissioni e i possibili scenari

Oggi alle nove di mattina il Presidente del Consiglio Giuseppe Conte ha incontrato i ministri a Palazzo Chigi, prima di salire al Quirinale per consegnare le proprie dimissioni.

La crisi di governo, voluta da Matteo Renzi, ha completamente stravolto ogni equilibrio a Palazzo Chigi; infatti non è stato sufficiente che Giuseppe Conte ottenesse la maggioranza dei voti in Senato e alla Camera dei deputati. Né le ipotesi del rimpasto dei ministri, né le trattative per sostituire Italia Viva hanno cambiato le carte in tavola.

La mancanza di voti e di sicurezza, per le prossime votazioni parlamentari, obbligano Conte a salire al Quirinale e dimettersi davanti al Presidente della Repubblica. Ma non è finita: Conte spera di riuscire a diventare Presidente di un terzo governo, chiamato “Conte Ter”. Il colloquio tra Giuseppe Conte e Matterella è durato circa mezzora, successivamente l’ex Presidente del Consiglio ha incontrato anche il Presidente della camera e il Presidente del Senato. Fino al giuramento di un nuovo esecutivo, il governo di Conte resta in carica; l’Italia sta passando un momento storico difficile, l’intera nazione è quasi in ginocchio a causa della pandemia e delle conseguenze che quest’ultima arreca al paese.

Mattarella darà il via alle consultazioni mercoledì pomeriggio e sono tanti gli scenari possibili. Il presidente della Repubblica potrebbe riuscire ad accordarsi con il Presidente delle due Camere, con il presidente emerito Giorgio Napolitano e i rappresentanti dei gruppi parlamentari; in questo modo potrebbe essere affidato a Conte il ruolo di Presidente del Consiglio dei Ministri, per la terza volta. Mattarella potrebbe decidere di dare all’esecutivo, che potrebbe essere Conte oppure un personaggio istituzionale, un nuovo mandato pieno o un mandato esplorativo.

Nel caso in cui risultasse impossibile la formazione di un nuovo governo con a capo Conte: verrà nominato un nuovo premier, con una nuova coalizione uguale a quella odierna con l’inserimento di Italia Viva; oppure, si formerà una nuova maggioranza di governo. Sé non ci saranno le condizioni per formare una nuova maggioranza, Matterella scioglierà le due Camere e gli italiani saranno chiamati a votare.

La crisi di governo era nell’aria da molte settimane e la risoluzione a questo dissidio appare lontana, soprattutto perché nessun politico è disposto a lasciare la propria poltrona. L’intera nazione ha bisogno di un governo che lavori per risolvere i problemi seri e reali che opprimono il nostro paese.

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