CRISI DI GOVERNO/La parola ai giovani

Accendi la tv e ormai di notizie rassicuranti ce ne sono ben poche: indice rt che sale e scende come un ascensore, regioni che sbagliano a fornire i dati, sfumature di colori nuovi ogni giorno per la nostra penisola che ormai è diventata la tela di un pittore amatoriale. Una crisi di governo è la ciliegina sulla torta del panorama italiano attuale. 

Ma cosa pensano i ragazzi di questa situazione così instabile? Abbiamo posto alcune domande a Valentino, studente estremamente appassionato di politica e attualità, sempre sul pezzo circa l’azione del nostro governo.     

Nel bel mezzo di un anno di pandemia, era inevitabile una crisi di governo?

Partendo dal principio, Renzi a dicembre aveva lamentato, in maniera anche in parte condivisibile, il fatto che il Recovery Plan fosse “raffazzonato e senz’anima”. Dopo aver ottenuto dei risultati, ha voluto comunque ritirare la delegazione delle ministre. Se la domanda è se fosse evitabile la rottura da parte di Renzi in un periodo come questo, assolutamente sì. In un momento come questo, sarebbe stato responsabile lasciare da parte alcuni risentimenti e muoversi in un’unica direzione, ovviamente offrendo tutti gli apporti e le critiche costruttive possibili. Dal momento in cui, però, il governo si è trovato con una maggioranza relativa che non avrebbe dato alcuna stabilità neanche per una settimana, aprire una crisi di governo si è reso inevitabile. 

Matteo Renzi, che ha voluto la crisi di governo, cosa otterrà di concreto ora?

Questo è ancora tutto da vedere. Le crisi di governo sono come le serie TV, sai come iniziano, ma non sai come finiscono, e ogni attimo ci sono colpi di scena e giravolte incredibili. Quel che mi tocca dire è che Renzi ha vinto il primo round, in quanto ha ottenuto le dimissioni di Conte. Se il premier riuscirà a trovare una maggioranza senza Italia Viva, possiamo dare a lui la vittoria del secondo round. In caso contrario, però, la vittoria è tutta dell’ex sindaco di Firenze. Il tempo ci dirà chi dei due la spunterà. 

Siamo in balia dell’incertezza e non ci resta che immaginare cosa potrebbe accadere. Cosa pensi avverrà nei prossimi giorni? A cosa porterà questo sconvolgimento di governo?

Premesso che, come avevo anticipato, una crisi di governo sai come inizia ma non sai come finisce, attualmente vedo un Conte abbastanza in difficoltà coi numeri in Senato. È vero, si è costituito il gruppo dei cosiddetti “responsabili” ma per ora non ci sono nuovi ingressi rispetto a quelli che già avevano votato la fiducia martedì scorso. Per adesso l’ipotesi per me più probabile è quella che la maggioranza, con o senza Conte, ricucisca con Italia Viva. Penso anche che sarà prossimo a cadere l’aut aut imposto da PD, LeU e 5 stelle “o Conte o niente”, in quanto nessuno vuole davvero andare a elezioni in questo periodo, e comprensibilmente, in questa fase sarebbe meglio evitarle, finché si può. 

Da ragazzo, interessato e attivo in politica, cosa consiglieresti ai tuoi coetanei che, insieme a te, rappresentano il futuro: dobbiamo preoccuparci di quanto avverrà a seguito della crisi o dobbiamo considerare la crisi come un nuovo punto di partenza? 

Tutto dipende da come finirà questa maledetta crisi. E dipende anche da come viene sfruttata, se così si può dire, dai vari leader. Può essere l’occasione per costruire un governo ancora più forte, per siglare un patto di legislatura con riforme strutturali per far ripartire il paese, a prescindere da chi sarà il premier, ma se non si riuscisse a far questo, si arriverebbe al fallimento della classe dirigente, le elezioni. E dal momento in cui l’Europa ci sta guardando, perché ci sono in ballo nientemeno che un tesoretto da 209 miliardi per le future generazioni, a iniziare dalla nostra, i vaccini che devono arrivare, e la crisi del covid con le complicazioni delle varianti, una situazione di instabilità prolungata non possiamo assolutamente permettercela.

Le preoccupazioni circolano anche tra noi giovani che dovremo affrontare le ripercussioni di questa crisi. Ma, come Valentino ha ribadito più volte, sappiamo come tutto è iniziato, ma non sappiamo come finirà. Non ci resta che aspettare (e sperare nel meglio).