MAIA SANDU/La svolta decisiva nella politica moldava

La Moldavia è uno dei pochi paesi al mondo ad avere una donna ai vertici della politica: parliamo di Maia Sandu, 48 anni,  eletta Presidente della Repubblica il 24 dicembre 2020 con il 57.7% di voti a favore. Un grande passo per un paese in via di sviluppo, che risente ancora dell’influenza sovietica. 

Maia Sandu, donna di stampo europeista, ha vinto il ballottaggio contro il “vecchio” presidente Igor Dodon, che era invece sostenuto dalla Russia e, di conseguenza, dalla parte di popolazione filorussa.  Il paese precedentemente aveva a capo politici principalmente appartenenti al Partito Socialista (filorusso) e al Partito Democratico Moldavo, in continua lotta tra di loro.

La Moldavia, così come molti altri paesi dell’Europa dell’est, si ritrova un sistema politico corrotto, Sandu si è prefissata come obiettivi di combattere questo problema, di provare ad unire il paese e farlo avvicinare il più possibile all’UE. 

Il “cursus honorum” di Maia Sandu

Nata a Risipeni, pese moldavo nel distretto di  Fălești, Maia compie i suoi studi economici ad Harvard per poi lavorare per la Banca Mondiale. Finita la sua attività in banca decide di tornare nel suo paese natale per occupare un ruolo in politica, cercando di migliorarne anche la situazione economico-sociale.

Diventa ministra dell’educazione nel 2012 e resta in carica fino al 2015, nel 2016 si candida alle presidenziali, perdendo per soli pochi voti contro Dodon.  Nel 2019 partecipa alle elezioni parlamentari, dove si era alleata con i socialisti, escludendo il PDM dalla politica nazionale. Infine si arriva alle presidenziali del 2020, dove la Sandu riesce a vincere e a diventare la prima presidente donna moldava.

La situazione politica attuale in Moldavia fa pensare al fatto che probabilmente la Sandu anticiperà anche le elezioni parlamentari, così da avere la possibilità di formare un nuovo parlamento a stampo europeista e non filorusso.

Disparità di genere in Moldavia

La Moldavia è uno dei paesi in Europa con il più elevato tasso di disparità di genere e, nella classifica mondiale per la parità, si posiziona solo ventitreesima. L’elezione della Sandu può essere considerata come una ventata di aria fresca, una piacevole novità che non solo porterà, si spera, il paese ad un miglioramento sostanziale, ma che diventerà anche una fonte di ispirazione per tutte le donne e ragazze moldave.

La sua nomina ha già dimostrato a molti cittadini moldavi che una donna può farcela in politica, non bisogna arrendersi davanti alle difficoltà e ai giudizi negativi altrui. Tanti sono stati gli uomini, ancorati a una mentalità retrograda, scontenti della sua vittoria e non perché questa rappresenti un partito opposto, ma solo perché donna.

Già durante la sua campagna elettorale è stata oggetto di diverse critiche di carattere sessista, una donna di 48 anni al potere senza figli e non sposata per alcuni è ancora una faccenda difficile da digerire.

Siamo davanti ad una grande svolta per il paese, la nuova generazione moldava sta cambiando, le mentalità sono molto più aperte a nuovi orizzonti e i giovani si mostrano sempre più interessati a fare del bene e migliorare la situazione del paese. Anche tutti i cittadini costretti a migrare altrove per ragioni economiche, per la prima volta in così tanti, sono andati al voto recandosi nelle varie ambasciate.

Da parte dell’Unione Europea un grande incoraggiamento alla Moldavia, sperando che possa trarre ricchezze, stabilità economico-sociale e una nuova florida apertura verso l’UE.