UNTERGUNTHER/I Robin Hood dell’arte dimenticata

di Sara Carminati

– Gli Untergunther sono un gruppo di restauratori, architetti ed esperti d’arte che, volendo mettere in luce tesori artistici ormai dimenticati, operano in quasi totale clandestinità a Parigi. Essi agiscono di notte intrufolandosi in edifici nazionali e monumenti eludendo, grazie alla collaborazione di un esperto, i sistemi di sicurezza; non è infatti possibile trovare alcun video sul web che li ritragga durante la loro attività.

Gli Untergunther vogliono restaurare principalmente opere che sembrano invisibili per l’amministrazione, che a malapena possiede i soldi per preservare le opere più importanti, di conseguenza lascia in rovina quelle con meno rilevanza.

I paladini del restauro clandestino di Parigi hanno mantenuto per un anno, partendo dal settembre del 2005, una specie di base segreta sulla cima del Pantheon per poter lavorare su un antico orologio Wagner costruito nel 1850, che è bloccato dal 1960 per un sabotaggio agli ingranaggi.

Dopo un anno dall’inizio dei lavori gli Untergunther hanno restaurato l’orologio e non possono più mantenere l’anonimato, sia per l’importanza dell’edificio, che avevano abitato abusivamente, sia per la manutenzione costante che avrebbe necessitano l’orologio. Si dirigono dall’amministratore del Pantheon per comunicargli l’intenzione di rimettere il Wagner in moto, ricevendo però dall’uomo una denuncia immediata, caduta subito dato che la legge francese non si occupa di chi si introduce illegalmente in un edificio nazionale.

In seguito l’orologio è stato bloccato nuovamente dalle autorità preoccupate di doversi occupare dell’opera.

Pochi giorni dopo scatta una nuova denuncia contro di loro, perché stati sono colti sul fatto mentre si introducevano nuovamente nel Pantheon con una troupe di giornalisti giapponesi, ma anche in questo caso vengono assolti.

In questo momento sono chissà dove a restituire l’antico splendore ad opere dimenticate, non con lo scopo di ricevere qualcosa in cambio, ma trascinati semplicemente dalla loro passione per l’arte e per questo ritengo che siano persone ammirevoli e degne di riconoscenza da parte di tutti gli amanti di oggetti con valenza storica.