ALCUNE PICCOLE COSE/5- Epifania, tutti abbiamo bisogno di essere cercati

Il 6 gennaio, tradizionalmente, chiude le feste natalizie. Nella Chiesa Cattolica, Ortodossa e Anglicana questa data è associata alla festa dell’Epifania, letteralmente dal greco festa della “manifestazione” e ricorda la triplice manifestazione del divino, dopo i giorni del Natale, nel tradizionale episodio dei Magi.

Il senso di una festa

La festa dell’Epifania non solo è più antica del Natale, l’Itinerarium Aegeriae la menziona come unica festa “natalizia” nella Gerusalemme cristiana del IV secolo, ma risalirebbe ad antichi culti egizi che stabilivano proprio in questa data – il quindicesimo giorno del mese di Tybi – la massima piena del Nilo, adorato con luci e lampade votive sia nella sera della vigilia che nella festa vera e propria del giorno dopo. In qualunque cultura la si collochi, insomma, l’Epifania è una festa che porta con sé un interessamento del divino nei confronti dell’umano.

 

Oltre il mito

Significativo, a tal proposito, è ricordare come nella storia delle religioni la fase mitica della religione – quella dove si spiega tutto con una storia o con una narrazione – è superata in quattro modi: con l’illuminismo, che colloca il significato delle cose su un piano immanente, al di là della nostra conoscenza, ma possibile da individuare attraverso la scienza, con lo spiritualismo che rintraccia il significato della realtà in qualcosa che sta dentro l’uomo (da qui prendono il via tutti i culti orientali), con il misticismo che ravvede la possibilità di trovare un significato al vivere solo unendosi al Mistero che sovrintende tutto (esempio di ciò possono essere i culti orfici), infine con la rivoluzione monoteista in cui non è l’uomo a cercare un significato del vivere, ma è il divino a cercare l’umano.

 

La festa dell’essere cercati

E’ questo tema della ricerca ad essere decisivo: molti sono gli uomini e le donne che lealmente cercano un senso e una direzione al vivere, pochi sono quelli che – al contrario – si lasciano cercare. L’Epifania è l’annuncio, un po’ spiazzante, che è il divino che cerca l’umano, che l’essere umano è – da quel momento – un essere cercato. Tutto ciò stride con il modo con cui la nostra società è oggi organizzata: pensate al ritorno a lavoro o tra i banchi di scuola o nelle aule di università… per essere significativi, per essere cercati, bisogna avere le skills, essere luminosi, avere talenti e doni misurabili e dimostrati in magiche performance. Quanta pace, al contrario, ci darebbe l’idea di essere cercati gratis, non perché più bravi o intelligenti di altri, ma semplicemente perché esseri umani. E come questa percezione di sé cambierebbe i rapporti con gli altri, anch’essi cercati. Come potremmo, infatti, continuare a guardare quel tipo o la mamma dall’alto al basso, se siamo tutti consapevoli di essere cercati da Qualcosa o da Qualcuno ben superiore a noi?

 

Un contributo al vivere civile

Benchè intrinsecamente religiosa, la festa dell’Epifania, ha un significato fortemente civile: offrire all’uomo la percezione esatta di non essere solo in balia del caso e del vento, ma di essere un essere cercato. Forse sarà poco, ma come sarebbe bello domani tornare a scuola o a lavoro così, con la percezione di un Altro che ci vuole, che ci desidera, che ci cerca!