Il 20 agosto dello scorso anno, Navalny, l’oppositore dello “Zar”, fu ricoverato in terapia intensiva d’urgenza, ma, solo dopo il trasferimento nell’ospedale a Berlino, i medici hanno trovato e confermato segni di avvelenamento: Putin avrebbe commissionato il suo omicidio. 

Aleksej Navalny ha annunciato, tramite un post su Instagram, il suo imminente ritorno a Mosca, al quale non ha intenzione di rinunciare: 

“Per me non è mai esistita la questione se tornare o meno, mai. Semplicemente perché non me ne sono andato. Ci sono finito in Germania; sono arrivato dentro a un box di terapia intensiva. Il 17 gennaio, domenica, tornerò a casa su un volo della compagnia Pobeda. Ci vediamo lì”. 

Di tutta risposta, il Servizio penitenziario federale russo comunica che Aleksej sarà arrestato non appena atterrato a Mosca. Il sopravvissuto sostiene che sia lo stesso presidente Putin a cercare in ogni modo di impedirgli di tornare in patria tanto che lo invita a “issare sul Cremlino un cartellone un enorme cartellone: Aleksej, per favore, non tornare assolutamente a casa”.

Tornerà e verrà incarcerato? Deciderà di restare in Germania? Putin prenderà parola riguardo ciò? Per saperne di più non ci resta che aspettare domenica.