COVID-19/L’impatto sul “Da Vigo-Nicoloso”

A causa della pandemia globale di Covid-19, le scuole si sono dovute adeguare alle nuove norme imposte dal governo.
Ovviamente questo è successo anche alla nostra scuola e noi studenti del “Da Vigo Nicoloso”, abbiamo deciso di elencare i principali cambiamenti delle nostre rispettive sedi.

Recco – Il liceo Da Vigo Nicoloso da Recco ha apportato alcune modifiche a seguito dell’ondata epidemiologica di Covid-19 che ha colpito il nostro paese. Per la sede di Recco, il primo grande cambiamento concerne le entrate e uscite da scuola. Gli ingressi sono stati scaglionati in due blocchi distanziati di dieci minuti, in modo tale da evitare l’afflusso nell’istituto di oltre 500 studenti contemporaneamente. Per evitare assembramenti, sono stati ampliati i punti d’accesso. Oltre che dal portone principale, è possibile accedere anche dalla palestra e dal cortile. Seguendo diligentemente le norme governative, l’istituto ha messo a disposizione dispenser di disinfettante ad ogni piano. Altri cambiamenti riguardano le ricreazioni: dal momento che non è più possibile consumare cibi e bevande, se non seduti al proprio banco, la scuola ha reso accessibili spazi come il cortile, in cui in precedenza potevano recarsi solo studenti maggiorenni. I vecchi banchi sono stati sostituiti con quelli mobili monoposto oppure muniti di rotelle. Questi ultimi sono molto pratici per il mantenimento delle distanze di sicurezza, ma al contempo limitanti per lo studente, poiché il piano di lavoro consente l’appoggio di massimo un libro o un quaderno aperto. Per concludere, l’ultima novità è illustrata nella circolare 418, che riguarda l’incremento di bus a favore dello spostamento degli studenti da casa al nostro istituto nella fascia oraria di entrata scolastica.

Chiavari – Forse i problemi più grandi che la neo-sede ha dovuto affrontare a causa del Covid-19, sono principalmente due: i banchi per le sezioni seconde e la divisione delle aule tra il Seminario Vescovile e la casa Marchesani.
Durante il primo mese e mezzo di presenza, le classi seconde hanno dovuto affrontare le lezioni in sedie da conferenza oppure in delle classiche sedie di plastica, senza il piccolo tavolino attaccato.
Per i primi giorni era anche abbastanza immaginabile, anche perché la sede era stata preparata e attrezzata per gli studenti solo pochi giorni prima del rientro scolastico, ma andando avanti con i giorni e iniziando a lavorare, gli studenti hanno avuto delle difficoltà.
L’altra questione è stata la separazione delle nuove classi prime dalle seconde. Questo ha portato dei problemi ai professori, talvolta obbligati a spostarsi da una sede all’altra nel cambio d’ora; ma probabilmente anche ai ragazzi, perché magari non si sentivano parte di un unico istituto.

Rapallo – Anche la sede di Rapallo ha dovuto rivoluzionare la sua organizzazione interna, sono stati scaglionati gli orari di entrata e uscita e differenziati gli ingressi per piano. Nell’atrio principale sono stati messi a disposizione per tutti postazioni di gel igienizzante e mascherine. Durante le pause, in sede si ha la possibilità di passare dieci minuti all’aria aperta in cortile, stando però attenti a mantenere sempre il corretto distanziamento. Non è più possibile sostare nei corridoi a chiacchierare durante gli intervalli.
Nonostante le regole ferree, ma necessarie, la maggior parte degli studenti si è dimostrata collaborativa e responsabile, per questo si auspica al più presto il ritorno a scuola in totale sicurezza.

L’epidemia ha cancellato cose che in passato davamo per scontate: scherzare con il compagno di banco, ripassare la lezione prima di una verifica, cercando l’ausilio del genio della classe, concedersi un momento di svago con gli amici durante la ricreazione. Spesso ci si chiede se un giorno si avrà nuovamente la possibilità di rivivere questi attimi della nostra quotidianità, mentre il ritorno alla “normalità” sembra ormai un miraggio. Cosa ne sarà di questo anno scolastico? E di quelli a venire? Per ora ce ne stiamo qui, a nascondere la nostalgia dietro uno schermo, sperando in un giorno dove virus, mascherine e distanziamento sociale saranno solo un lontano ricordo.