L’ITALIA DELLE MERAVIGLIE/Fontanellato

Siamo giunti quasi al termine del nostro percorso per (re)innamorarsi dell’Italia. Questa volta andiamo a Fontanellato, in provincia di Parma, famosa per essere la sede del labirinto più grande al mondo.

STORIA:

Abitato già dall’età del bronzo, il territorio venne poi conquistato dai Romani. Nel Medioevo la città acquistò il nome che porta ancora oggi: nella lingua antica ”Fontana lata” significa infatti ”fonte estesa”, poiché non poche sono le sorgenti naturali nei pressi del borgo. Nell’anno 1000 venne portata a termine un’intensa opera di bonifica per mano dei monaci cistercensi. Nel secolo successivo Fontanellato venne dotata di una torre difensiva e il borgo venne ceduto al comune di Piacenza. Verso la fine del 1300 la famiglia Sanvitale divenne proprietaria e mantenne sempre uno stretto rapporto con l’abitato; solo nel 1948 il castello ritornò sotto l’amministrazione comunale, poiché i proprietari decisero di venderlo. Il comune lo ristrutturò completamente, trasformandolo in un’attrazione turistica, sede di fiere e mostre.

IL LABIRINTO PIÙ GRANDE AL MONDO:

Circa 200 mila piante di bambù, che costituiscono la più grande piantagione d’Europa, 7 ettari complessivi, 5 mila metri quadrati destinati ad una collezione d’arte e una biblioteca sui più illustri esempi di tipografia e grafica: queste sono le dimensioni del labirinto. Inaugurato nel 2015, è stato costruito da Franco Maria Ricci che, per trovare i fondi necessari, ha persino dovuto vendere la propria casa editrice. Al centro è presente una grande piazza che ospita concerti e manifestazioni; inoltre una caffetteria, un ristorante, uno spazio gastronomico e una libreria, dove si possono trovare edizioni di Maria Ricci ormai rare, completano l’opera. Il labirinto è anche aperto ai cani al guinzaglio. Nel Museo, però, possono entrare solo se di piccola taglia. I percorsi sono accessibili a tutti e non presentano barriere architettoniche.

“Molte cose potranno accadere nel mio labirinto. Cose che non posso prevedere. Per esempio, un ragazzo potrà incontrare una ragazza o innamorarsi di un dipinto o di un libro – dice Maria Ricci – apparterrà a una nuova generazione, bella e intelligente, che io non riuscirò a vedere. A volte ci fantastico su”.

ROCCA SAN VITALE:

Originaria del 1100, la torre difensiva venne totalmente ricostruita nel 1440 e ampliata per i due secoli successivi. Trasformata in un’elegante dimora nobiliare, alla rocca venne annesso il giardino pensile e la camera ottica; nel 1948, anno in cui passò sotto l’amministrazione comunale, la rocca venne adibita a sede municipale e aprì alcune sale al pubblico. Al suo interno il castello conserva numerose sale ricche di affreschi, in parte cinquecenteschi, e ornate con lussuosi arredi e quadri.

CHIESA SAN BENEDETTO A PRIORATO:

Edificato originariamente nel 1000 circa dai monaci benedettini, il complesso, all’epoca formato da chiesa e monastero, fu affidato successivamente ai conti Sanvitale, che lo abbandonarono nel 1518. Il tempio fu completamente ricostruito in stile barocco due secoli dopo, mentre l’abbazia fu abbattuta per costruire la canonica e gli edifici annessi. Poco dopo venne aggiunta persino una peschiera, per l’allevamento dei pesci. Il luogo di culto, restaurato fra il 2008 e il 2010, è decorato internamente con affreschi, presenti anche nella canonica, e stucchi settecenteschi in stile rococò, di pregio risultano anche gli arredi.

 

Mi raccomando, visitate il labirinto… ma state attenti a non perdervi!