Villa Durazzo/ dove storia e fantasia si mescolano indissolubilmente

di Maria Elena Cassinelli
– Nei mesi di aprile e maggio dell’anno scolastico 2017-1018, ci è stata offerta l’opportunità di svolgere un’attività di alternanza scuola-lavoro presso Villa Durazzo, a Santa Margherita Ligure. Il progetto ha avuto una durata complessiva di 30 ore, di cui una parte dedica alla preparazione teorica e alla strutturazione di visite guidate e laboratori didattici per bambini e ragazzi di età compresa fra i 6 e i 13 anni.
preparazione teorica
Le prime 4 ore sono state adibite allo studio degli elementi artistici e alla visita dell’edificio storico. Le lezioni ci sono state impartite dalla sig.ra Patrizia Cignatta, responsabile della direzione delle attività artistiche e culturali volte alla promozione della villa, con la supervisione della prof.ssa Carla Doro, docente presso il liceo Da Vigo-Nicoloso di Rapallo e Recco.
Nel corso del primo incontro, inoltre, il responsabile della sicurezza ci ha illustrato le procedure da adottare in caso di emergenza e consigliato alcune strategie per evitare situazioni di potenziale pericolo, specie nel caso di bambini particolarmente “vivaci”.
Progettazione delle visite
Fortunatamente, la grande esperienza della sig.ra P. Cignatta ci ha permesso di ottimizzare i  tempi, ragion per cui le successive 6 ore sono state impiegate nella quasi totalità per permetterci di orientarci all’interno della villa e dello splendido giardino. I laboratori erano, infatti, già stati ideati negli anni precedenti e, di conseguenza, la nostra riflessione si è concentrata soprattutto nella risoluzione di problematiche riscontrate nelle visite antecedenti. La sfida più grande è stata, sicuramente, quella di riuscire a costruire dei percorsi che permettessero a 4 gruppi di ragazzi di visitare la villa senza rischiare di “sovrapporsi”. In questo caso anche lo studio dei tempi è stato fondamentale: impiegare esattamente lo stesso tempo di altre tre ragazze per illustrare i punti più salienti dell’edificio non è stato affatto semplice. Più volte abbiamo rischiato di trovarci nella stessa sala o di essere abbastanza vicini da sovrapporre le nostre spiegazioni, ma grazie a qualche piccolo (a detta sua) accorgimento della sig.ra Patrizia), tutto si è svolto per il meglio.
visite guidate
Quest’anno, Valentina, Chiara, Hilary, Adele ed io ci siamo dedicate allo svolgimento di 3 laboratori, anche se ognuna di noi ha partecipato solo ad alcune visite e non ha necessariamente preso parte a tutti i laboratori. Nel mio caso, ad esempio, mi sono occupata di 3 visite guidate, avvenute rispettivamente:
-mercoledì 3 maggio 2018 dalle h 09,30 alle h 14,30;
-mercoledì 9 maggio 2018 dalle h 12,00 alle h 17,00
-martedì 22 maggio dalle h 11,30 alle h 17,00.
Queste attività consistevano nel condurre ragazzi di età compresa fra gli 11 e i 13 anni attraverso i giardini e le sale della villa, illustrandone le parti artistiche e storiche, seppur cercando di rivolgersi loro in maniera tale da invogliarli all’attenzione.
Durate i mesi di giugno e luglio, inoltre, alcune di noi hanno deciso di partecipare alla preparazione di un laboratorio facoltativo, dato che si svolgeva nel periodo estivo, dedicato ad una visita del giardino gratuita, rivolta a tutti i bambini di età compresa tra i 6 e i 9 anni. Il laboratorio verteva, in particolare, sull’utilizzo dei 5 sensi per permettere ai “giovani turisti” di esplorare la villa a 180°.
Il terzo laboratorio a cui, purtroppo, non ho avuto il piacere di partecipare si intitolava “Topo Federico” ed era indirizzato ai bambini che frequentavano l’ultimo anno della scuola materna.
considerazioni personali
Quell’esperienza mi è stata estremamente utile sotto molteplici punti di vista. In primis, la necessità di adeguare non solo il proprio linguaggio, ma anche il modo di porsi, a seconda dell’età dei visitatori mi ha permesso di vincere la timidezza e, soprattutto di comprendere l’importanza della comunicazione. Avere la possibilità di lavorare a stretto contatto con i bambini mi è stata, inoltre, di notevole aiuto per iniziare a correggere uno dei miei più grandi difetti: il cimentarmi in interminabili “exursus”, vertenti su ogni oggetto esistente nell’universo. Questi, infatti, a differenza degli adulti mostrano chiaramente i momenti in cui l’attenzione tende a scemare e mi hanno, quindi, permesso di capire quando dovevo sintetizzare un argomento e quando approfondirlo.
In questi cinque anni ho indubbiamente ampliato il mio bagaglio culturale, eppure non sempre i libri riescono ed eguagliare il valore di un’esperienza concreta. I manuali contengono molte informazioni utili ed interessanti, ma non possono insegnare come relazionarsi ad un problema o, soprattutto, ad una persona. Si tratta di nozioni che non possono essere apprese dietro un banco e, del resto, quando studiare ciò che ha detto qualcun’altro è sufficiente per poter dire di aver vissuto veramente quella determinata esperienza?
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