MUSEI/In zona gialla di nuovo aperti


Il 18 gennaio nelle regioni classificate “gialle” sono stati riaperti al pubblico i musei d’Italia, pur con grandi limitazioni, offrendo alle persone l’occasione di riavvicinarsi all’esperienza artistica e godere del patrimonio culturale internazionale.
Dopo mesi di chiusura la società ha vissuto forti limitazioni e privazioni, riducendo la vita ai gesti essenziali, rinchiudendola in un ambiente domestico povero di stimoli e crescita culturale. Tutto questo è avvalorato da studi sulle conseguenze psicologiche delle chiusure e delle limitazioni.

Oggi in molte regioni è possibile visitare esposizioni e mostre di grande ricchezza artistica che costituiscono l’opportunità di occasioni formative e di apertura mentale, la conoscenza di opere mai viste prima o il riavvicinamento a realizzazioni di grande fama e capaci di farci prendere una pausa dalle nostre vite ormai segnate da soli tre colori: giallo/arancione/rosso.
Il COVID-19 condiziona completamente le nostre vite e la nostra ormai lontana normalità, ma la riapertura dei musei rappresenta uno spiraglio verso la libertà intellettiva di cui tanto abbiamo bisogno.

Nel periodo del primo lockdown primaverile, le maggiori mostre artistiche organizzarono dei tour online guidati e, anche se in maniera meno sostanziale, riuscirono comunque a guadagnare il denaro necessario per “tirare avanti”.

La prima riapertura fisica delle mostre e dei musei è stata documentata in estate quando, in seguito ad un notevole calo di positività e di ricoveri ospedalieri dovuti al nuovo coronavirus, le misure restrittive sono state drasticamente allentate. Con il passare dei mesi, però, ci siamo lasciati scappare un po’ troppo la mano: non ci è voluto molto, infatti, che tutte le attività ricreative, tra cui ovviamente la visita di musei e mostre, venissero stoppate, tornando quindi al punto di partenza. Dopo mesi di duro lavoro spesi a cercare delle soluzioni alternative per far ripopolare i musei italiani, volto artistico del nostro paese, i proprietari sono stati costretti, per la seconda volta, a tirare giù le serrande.

Per fortuna, in ogni caso, non è stato così in tutte le parti d’Italia, in quanto le regioni codificate dal colore giallo hanno ancora tutt’oggi la possibilità di mostrare le proprie opere a un pubblico più o meno vasto, ma comunque necessario per fornire carburante al motore per eccellenza dell’Italia: l’arte. Recentemente anche la Liguria ha potuto riaprire i propri musei, anche se solo per due settimane, ma la data di totale libertà per quanto riguarda la loro visita sembra ancora lontana.

MUSEI/In zona gialla di nuovo aperti

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