Olimpiadi delle Neuroscienze/il Nicoloso entra in gioco

di Sofia Animato
– Le Olimpiadi delle Neuroscienze rappresentano la selezione italiana della International Brain Bee (IBB): una competizione di livello internazionale che mette alla prova studenti di età compresa fra i 13 e i 19 anni, nel campo delle neuroscienze. Gli studenti dunque si dedicheranno ad argomenti come: l’intelligenza, la memoria, le emozioni, lo stress, l’invecchiamento, il sonno e le malattie relative al sistema nervoso. Lo scopo della iniziativa è accrescere fra i giovani l’interesse per lo studio della struttura e del funzionamento del cervello umano e spingerli alla ricerca nei settori delle neuroscienze chimiche e sperimentali. Ovviamente il liceo a indirizzo scientifico Nicoloso di Recco, non si è lasciato sfuggire l’opportunità, a cura del professor Lasagna, di mettere in gioco le eccellenze presenti tra di loro. Addirittura cinque studentesse sono arrivate alla fase regionale, inoltre Elena Beltrami della classe 4B sct, è riuscita a raggiungere la fase Nazionale!

QUALCHE INFORMAZIONE STORICA SULL’ EVENTO…
L’evento nasce negli Stati Uniti nel 1998 e oggigiorno più di 40 paesi in tutto il mondo sono coinvolti. L’Italia partecipa alla competizione internazionale dal 2010 tramite le Olimpiadi delle Neuroscienze, che hanno coinvolto tutto il territorio italiano con una partecipazione complessiva nell’edizione del 2016 di 189 scuole e 5871 studenti, tra cui, appunto, la nostra.
Per l’ edizione del 2017, organizzata dall’Istituto di Scienze Neurologiche del CNR, i candidati alla fase nazionale, tra cui ricordiamo una nostra studentessa, si recheranno a Catania.
Ecco le parole dell’alunna Elena Beltrami ora che si prepara per la fase nazionale, con grande entusiasmo.
Come ci si sente ad essere arrivata in finale? Quando ti sei iscritta te lo aspettavi?
 “No non mi aspettavo assolutamente di arrivare alla fase nazionale, è iniziato tutto come un gioco. È sicuramente una bella soddisfazione che ripaga dell’impegno che ci ho messo”.
Pensi che sia importante partecipare a questa gara? Ci sono dei motivi particolari che ti hanno spinta ad iscriverti o semplicemente lo hai fatto per metterti in gioco?
“È sicuramente un modo per mettersi in gioco ma più che altro ho deciso di partecipare perché mi interessava molto l’argomento. Le neuroscienze sono infatti molto interessanti e affascinanti”.
Com’è strutturata la gara?
“Abbiamo svolto una prima fase d’istituto con diverse prove individuali ( tavole anatomiche, domande vero o falso, riconoscimento malattie). Al termine di questo step io e altre 4 mie compagne siamo passate alla fase regionale tenutasi sabato all’università di Genova. Eravamo dieci partecipanti e sarebbero passate solo tre. Anche qui c’erano diverse prove di cui una a squadre(cruciverba) e alcune individuali( quiz di logica, vero o falso, domande a risposta aperta)”.
Ti sei preparata in modo particolare per la competizione o è tutto frutto delle tue conoscenze acquisite col tempo e con gli studi?
“Per la preparazione ovviamente abbiamo dovuto studiare un programma a parte perché questi argomenti non sono inclusi nel programma scolastico, o per lo meno non in modo così approfondito. Il nostro professore, infatti, ci ha fatto delle ore di corso al pomeriggio per aiutarci dal momento che non sono facilissimi”.
Come ti comporterai in vista della semifinale? Ti preparerai in un determinato modo o no?
“Per la fase nazionale sicuramente cercherò di prepararmi al meglio, anche perché in tutta Italia passerà una sola persona e si vincerà una settimana negli Stati Uniti. Io cercherò di fare il possibile e poi si vedrà”.