L’importanza dell’orientamento: un incontro significativo

La settimana S.A.R.O’.
All’inizio dell’anno è stato proposto a noi studenti, così come l’anno precedente, di trascorrere un’intera settimana in pausa didattica al fine di dedicarci interamente all’orientamento universitario e lavorativo. Questo progetto, meglio definito come settimana S.A.R.O’, consisteva nella suddivisione della giornata in tre turni (circa di un’ora e mezza l’uno) in cui noi alunni avevamo la possibilità di scegliere a quali corsi partecipare attraverso una preiscrizione avvenuta nei giorni precedenti. I corsi erano tenuti da studenti universitari o da ex-studenti del nostro istituto comprensivo, da adulti già avviati al mondo del lavoro come direttori di banca o di qualche start up, imprenditori del luogo, social media manager e psicologi; insomma, anche chi non aveva la benché minima idea riguardo alle scelte da prendere relative al suo futuro aveva una vasta gamma di corsi da cui attingere che rispettassero anche un minimo i suoi interessi personali.

La scelta dell’argomento
Ho scelto di parlare di questa esperienza perché ritengo che sia stata molto utile in quanto ci ha permesso di fare un confronto sia con il mondo universitario che lavorativo: ci ha dato la possibilità di chiarire le idee riguardo molti aspetti e di eliminare i pregiudizi per lasciare spazio a poche ma buone certezze. Personalmente, ritengo di aver avuto più di un incontro significativo che mi ha fatto aprire gli occhi sul mio futuro; per l’appunto, uno di questi incontri non aveva come argomento un determinato lavoro o una facoltà universitaria piuttosto che un’altra, ma era incentrato sulla problematica della scelta da fare, possibilmente, con più consapevolezza e serenità possibile: un tema a me caro dato che all’inizio dell’anno non avevo idea di quale decisione prendere pochi mesi dopo.

Un incontro significativo
Questo incontro mi ha fatto ragionare molto nonostante il mio scetticismo iniziale, mi ha fatto capire una cosa fondamentale, ovvero che devo pensare prima di tutto alle mie passioni e alle mie capacità, alle cose in cui esprimo meglio me stessa e a quelle in cui invece non amo addentrarmi, in secondo luogo scegliere l’università basandomi su questi aspetti, a prescindere dai pregiudizi e dai limiti imposti dagli altri. Questo incontro mi ha fatto capire che l’obiettivo che dobbiamo prefissare non è quello di arrivare a risultati perfetti così come impone la società capitalistica che fin da subito innesca in noi la necessità di produzione pedissequa, ma quello di fare il proprio lavoro con passione ed impegno, e questo, in un secondo momento, inevitabilmente, porterà a risultati ottimi.
In ultima analisi, soprattutto, mi ha fatto capire l’importanza di decidere autonomamente la persona che voglio essere e che vorrò diventare, lasciando da parte i pregiudizi degli altri che spesso, erroneamente, facciamo nostri; concentrandosi solo sul miglioramento della propria capacità di problem solving e cercando di lavorare su se stessi per una crescita personale, infatti, si possono raggiungere risultati pazzeschi; spetta a noi non fare dei giudizi altrui un assioma.

Conclusione
Questa esperienza era già stata proposta l’anno scorso, ma, purtroppo, per problemi di organizzazione, non era stato possibile scegliere tutti i corsi a cui partecipare. Quest’anno, invece, l’organizzazione è migliorata notevolmente e abbiamo avuto la possibilità di fare scelte oculate in base alle nostre esigenze e ai nostri interessi.
Sono rimasta felicemente colpita da questa esperienza e sono sicura che, se riproposta, subirà ulteriori miglioramenti; dunque, mi piacerebbe consigliare alla scuola e a chi ne fa le veci di riproporre ulteriormente questo tipo di orientamento agli studenti del prossimo triennio e ci tengo a ringraziare, allo stesso tempo, per l’opportunità che mi è stata data.