Terrorismo: capire il presente per cambiare il futuro

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di Veronica Arnoldi

– I terroristi che hanno agito per conto dello stato islamico hanno sicuramente raggiunto il loro obiettivo: seminare il terrore, un terrore che raggiunge ognuno di noi in modo differente:

c’è chi non ha ancora inquadrato la situazione, chi ha paura di essere “il prossimo”, chi vorrebbe reagire con violenza, chi preferirebbe non infierire e chi rivive gli anni di piombo e delle stragi. Insomma, ognuno reagisce diversamente: ma cosa sentiamo noi ragazzi? Siamo sufficientemente informati a proposito delle recenti vicende? 

La risposta è incerta: noi giovani abbiamo reazioni differenti. Sarebbe opportuno parlarne a lezione, discutere e permettere ad ogni alunno di esprimere il suo parere o di sfogare le sue paure.

La nostra è una generazione che non ha le basi per reagire a tutto questo -fondamentalmente perchè nessuno gliele fornisce- e coloro che potrebbero fornirgliele la maggior parte delle volte non lo fanno. Smettere di discorrere di argomenti futili, senza dubbio divertenti ma frivoli, sarebbe un bene per la nostra generazione, basata ormai sull’apparenza e sulla superficialità. Ovviamente ci sono le eccezioni, ed é proprio questa la storia che vogliamo raccontarvi. Lo scorso novembre, poco dopo gli attentati a Parigi, una prof. di filosofia ha aperto un dibattito a riguardo, spiegando agli alunni il motivo per cui alcune loro opinioni potevano risultare affrettate o massimaliste/radicali. Pochi giorni fa, per sensibilizzare i ragazzi a ciò che stava succedendo a Bruxelles, la professoressa di latino e greco ha portato in aula una pila di quotidiani, varie testate, che in prima pagina avevano ovviamente titoli inerenti ai fatti del giorno precedente. I ragazzi, subito dopo aver letto gli articoli, hanno così spontaneamente cominciato a condividere tra loro tutto ciò che li tormentava. Possono sembrare cose da niente, ma, visti con gli occhi di un ragazzo, assumono un valore enorme.

Coloro che ci insegnano la storia, la letteratura, la matematica, dovrebbero avere la consapevolezza che, senza dubbio se non conosciamo il passato non possiamo capire il presente, ma se non capiamo il presente come potremo cambiare il futuro?

FERMATE IL TAGLIO!

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