Borders/This is North, South, East and Western

di Alice Cocurullo

Vittima dello shuffle delle canzoni sul mio telefono, mi sono ritrovata ultimamente ad ascoltare per pura casualità “Borders” di M.I.A, uscita nel 2015. Come si deduce dal titolo del brano, il pezzo, attualissimo, è dedicato al problema dell’immigrazione che attanaglia i nostri politici e compatrioti, ma non solo. Con le sue rime, la rapper di origini Sri Lankesi – ma cittadina inglese – tocca vari punti: quello dei pregiudizi, quello dell’accanimento contro il mondo LGBTQ, quello della diseguaglianza sociale, quello delle guerre e dell’abuso di potere delle forze armate, ma c’è un tema in particolare su cui si sofferma anche attraverso il video ufficiale – pubblicato il 20 novembre scorso: l’emigrazione clandestina sui barconi.
Le scene dirette da lei stessa e da Tom Manaton ritraggono orde di uomini malvestiti e impoveriti da guerra e fame che tentano di scavalcare un muro – episodi sempre meno sporadici nel mondo occidentale date tutte le barriere che si stanno ergendo nel continente – o di attraversare il mare esausti, su dei barconi affollatissimi e di estrema precaria stabilità.
Oltretutto, M.I.A ci offre un’immagine di grande denuncia al terrorismo internazionale verso la fine del video. Impersonandosi in una emigrante, indossa una maglia del Paris Saint Germain, cui sponsor Fly Emirates è stato trasformato nella scritta in “Fly Pirates”.
Il video musicale, a detta della cantante, è stato girato nel sud dell’India e ogni comparsa è in realtà un vero rifugiato tamil, emigrato dallo Sri Lanka – al momento sotto il potere di Columbus.
L’attaccamento della cantante al problema dell’immigrazione e delle situazioni di persone svantaggiate ci riporta da questo suo ultimo album – il quinto, AIM – indietro fino all’album di debutto risalente all’ormai lontano 2004: Arular, dal quale inizia la sua denuncia al genocidio in Sri Lanka. Continua a lanciare messaggi di speranza invocando l’uguaglianza. Ma se siamo tutti uguali perché cittadini del mondo, ” where’s your ‘WE’dom? This world needs a brand new ‘RE’dom”.
Basta guerre e basta porte sbattute in faccia. Basta chiudere gli occhi. Abbiamo cercato di evitare il problema per troppo tempo e ora non abbiamo più il diritto di lamentarci dell’acqua in casa…solo quello di rimboccarci le maniche e armarci di secchi e stracci. Insieme.

“This is North, South, East and Western”.

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