Manchester: un attentato vicino a noi giovani

di Beatrice Molfino

– Erano le 22.35 ora locale ( 23.35 ora italiana) quando a Manchester, più precisamente alla Manchester Evening News Arena, una o forse due esplosioni hanno seminato panico e terrore. Sono 22 i morti e 59 i feriti, soprattutto ragazze.

L’accaduto
L’Arena con i suoi 21 mila posti aveva accolto migliaia di ragazzi e famiglie, giunti per assistere al concerto della pop star statunitense Ariana Grande. La musica e i canti a squarciagola si erano appena conclusi, la cantante era appena scesa dal palco dopo l’ultimo pezzo, quando “si è sentita un’esplosione”, racconta David Richardson, al concerto con la figlia Emily ” era a 12 metri da noi, vicino a un’uscita. Abbiamo pensato che fossero persone che facevano casino”.
L’esplosione sembra infatti essersi verificata nei pressi della biglietteria, mentre la calca si stava dirigendo verso l’uscita, quindi in un momento in cui i controlli erano forse meno severi.

Le indagini
Le prime testimonianze sui social erano confuse, chi parlava di spari, chi di un’esplosione, ma oramai è certo che si sia trattato di un atto deliberato. L’indagine è stata affidata alla North West Counter Terrorism Unit, ma anche l’antiterrorismo di Scotland Yard ha contribuito durante la notte. Attualmente le ipotesi investigative sono due; potrebbe essersi trattato di una bomba “farcita” di chiodi o più probabilmente di un kamikaze che sembra aver agito da solo ed essere morto durante l’esplosione, come ha dichiarato il capo della polizia di Manchester Ian Hopkins. Tuttavia Hopkins non ha diffuso l’identità del terrorista e non ha voluto nemmeno confermare se fosse un cittadino britannico o meno, ma ha esortato la stampa a non “fare speculazioni sulla sua identità”. Si sospetta un altro attacco terroristico in nome dello stato Islamico ma per adesso non vi è stata nessuna rivendicazione, sebbene diversi siti jihadisti abbiano festeggiato l’attentato.
Inoltre era stato trovato un secondo ordigno sospetto nei Cathedral Gardens, giardini poco lontani dall’arena, ma dopo essere stato fatto brillare si è rivelato un semplice mucchio di abiti vecchi.
Infine il ministro degli Esteri Angelino Alfano conferma quanto già affermato da fonti dell’ambasciata italiana a Londra: “Al momento non risultano italiani coinvolti”.

Vicino a noi giovani
Quella di Manchester è stata la prima tappa del tour mondiale, al momento sospeso, della teen-idol Ariana Grande. L’artista, diventata famosa interpretando Cat Valentine nelle sit-com di successo di Nickelodeon Victorious e Sam & Cat, è infatti seguita principalmente da noi giovani, e così ieri sera tra il pubblico vi erano soprattutto ragazzi e ragazze proprio come noi. Un fatto che tocca più da vicino la nostra sensibilità date le circostanze in cui è avvenuto: un concerto a cui magari molti sognavano di andare. Quanti di noi avranno già acquistato i biglietti per il concerto del loro cantate preferito, quanti staranno già contando sul calendario i giorni che li separano da quella data, ma anche quanti ora non si chiederanno, “ma se capitasse anche a me ?”. Ciò potrebbe portare alcuni ragazzi che ancora non si erano sentiti “coinvolti” nel problema, ad una presa di coscienza, e magari a riflettere più seriamente su ciò che avviene, purtroppo sempre più di frequente, attorno a noi. Perché, soprattutto noi giovani, finché una cosa non ci coinvolge in prima persona, siamo portati a sentirla lontana, come qualcosa che non ci riguarda, mentre invece dovremmo imparare a non essere indifferenti ma piuttosto cercare di capire e non rimanere passivi davanti a simili avvenimenti, sebbene il più delle volte sembrino incomprensibili.

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