DJ Fabo in Svizzera per l’Eutanasia, siamo all’epilogo della sua vita?

Di Alberto Zali

– Vi ricordate la storia di Dj Fabo che, cieco e tetraplegico a seguito di un incidente stradale, da due anni lotta per ottenere che il diritto all’eutanasia diventi legge, essendo così divenuto il simbolo di questa campagna per il testamento biologico?

Sono trascorsi solo due giorni dal terzo rinvio della discussione circa la possibile legge sul biotestamento. Fabiano Antoniani ora è in Svizzera, non vuole più aspettare: “Io quantifico la vita in qualità e non in quantità” – dice in un video postato proprio due giorni fa, subito dopo la sentenza della Camera. Il trentanovenne, questa volta, prende lui stesso parola – nello scorso video, in cui richiedeva assistenza dal presidente Sergio Mattarella, era stata la fidanzata a parlare per lui, che a causa della malattia ha enormi difficoltà nell’articolare un discorso – e mostra la sua indignazione nei confronti della classe politica italiana. Fabo avrebbe voluto morire a casa, circondato dall’affetto dei propri cari, ma nessun parlamentare ha avuto il coraggio di mettere la propria faccia in questa faccenda e di perorare la sua causa.

Fabo si sta sottoponendo a tutti i controlli medici che gli permetteranno di avviare la procedura che lo condurrà alla dolce morte. Si dice felice, perché finalmente potrà porre fine al suo dolore che ormai da troppo tempo lo perseguita. Il trentanovenne ha chiesto di essere accompagnato in Svizzera da Marco Cappato, esponente del partito radicale e tesoriere dell’associazione promotrice della campagna “Eutanasia legale”. È stato lo stesso Cappato a fornire queste informazioni sullo stato attuale di Fabo. Non potrà invece, con ogni probabilità, accompagnarlo la sua fidanzata, che potrebbe altrimenti venire accusata dalla legge italiana per istigazione al suicidio.

Marco Cappato ha tuttavia dichiarato che Fabo potrebbe avere dei ripensamenti e decidere di interrompere all’ultimo la procedura. Il significato di queste parole rimane oscuro: è possibile che il Dj in realtà desideri ancora, in qualche luogo remoto del suo cuore, vivere fino in fondo questa vita? Forse la scelta di morire è stata intrapresa anche nell’ottica di liberare i propri familiari – la mamma e le sorelle – dal peso che grava sulle loro teste. Ed ora che è tanto vicino al conseguimento del proprio risultato, potrebbero sorgere i primi ripensamenti. Ma potrebbe benissimo essere che quelle di Cappato siano solo parole dettate dal vedere un uomo che non si è mai arreso.

Sul web sono molti i post che incoraggiano Dj Fabo in questo suo ultimo passo, molte le persone che appoggiano il trentanovenne sostenendo la campagna #Fabolibero. Ma c’è anche chi gli urla di non andare a morire. Matteo Nassigh, disabile dalla nascita, scrive: “Non chiedere di morire, noi non possiamo correre ma siamo pensiero, e il pensiero migliora il mondo”. Queste parole sono state pubblicate ieri su Avvenire, insieme al discorso di Papa Francesco circa la dignità delle persone con disabilità fisiche e psichiche.

Ma Dj Fabo è un animo libero. In un certo senso è stato più fortunato di Nassigh, lui ha vissuto una vita ricca di emozioni e sensazioni uniche e impagabili fino all’età di trentasette anni. Ma è anche vero che se finisci nell’ombra dopo aver trascorso l’intera tua vita sotto la luce del sole, la odierai molto più intensamente di chi in quell’ombra ci è nato.

Se sei interessato alle parole che Dj Fabo aveva rivolto un mese fa al presidente Sergio Mattarella e al nostro pensiero circa la sua richiesta, leggi https://sharing.school/6896-2/.