Elezioni 2018: che fine ha fatto il governo?

di Valentino
– In questi giorni, come ben sappiamo, si stanno svolgendo le consultazioni, ovvero i vari esponenti politici e dei partiti si recano presso il presidente della repubblica Sergio Mattarella per discutere riguardo al possibile premier, gli scenari e le alleanze.

A che punto siamo arrivati?
Il 4 marzo si sono svolte le elezioni. Da quella data, però, nessuna maggioranza è uscita, e ciò complica il tutto. I due vincitori, ormai risaputi, sono Luigi di Maio, candidato premier del MoVimento 5 stelle, primo partito attuale col 32,5%, e Matteo Salvini, vincitore di un derby interno della grande coalizione del centrodestra, che ha preso il 37%. Il 23 marzo si è tenuta la prima riunione del neoparlamento, e il 24 sono stati eletti i due presidenti delle camere: Roberto Fico (M5S) alla Camera dei deputati e Maria Elisabetta Alberti Casellati (FI) al senato. Ora é il turno di Sergio Mattarella, il quale ha ricevuto oggi prima i presidenti di camera e senato, poi il presidente emerito della repubblica Giorgio Napolitano e gli esponenti dei partiti più piccoli. Domani, invece, toccherà ai partiti più grandi.
Quali sono gli scenari possibili?
Dalla prima giornata di consultazioni ancora nulla di saliente è trapelato, ma domani, quando i vincitori saranno ricevuti dal presidente, si potrà capire qualcosa in più. Tutto sta in ciò che decide Mattarella.
Tre sono le cose che potrebbe fare:
1)Dare direttamente l’incarico ufficiale a uno dei vincitori. Questo però è improbabile, in quanto ancora non sono stati fatti veri e propri accordi;
2)Dare un mandato esplorativo: il presidente dà un pre incarico per vedere come si può formare una maggioranza.
3)Fare un altro giro di consultazioni, qualora non fosse uscito nulla da queste.
E se si tornasse a votare? 
Più volte i due leader Luigi di Maio e Matteo Salvini hanno citato questa possibilità. Su questo sono concordi: se non si trova un accordo, si torna al voto. Trovare una soluzione è molto difficile in questo momento, in quanto la premiership rimane ancora un’incognita da risolvere. Ciò che potrebbe succedere, qualora non si riesca a risolvere nulla, è che Mattarella dia l’incarico a un giurista per formare una nuova legge elettorale e tornare alle urne in autunno. Ciò non fa che giovare ai due partiti vincenti, in quanto aumenterebbero i voti. Invece, per gli altri partiti è un grave problema, im quanto arriverebbero a sparire quasi del tutto.