Emma Bonino: la combattente per i diritti umani

Di Samuele Roma

Emma Bonino

Emma Bonino da oltre trent’anni si occupa di politica con metodi che spesso hanno suscitato controversie. La sua carriera è infatti iniziata verso la metà degli anni ’70 con la lotta per la legalizzazione dell’aborto in Italia e successivamente per l’affermazione del divorzio e la legalizzazione delle droghe leggere.

La carriera

È una delle figure più importanti del radicalismo liberale italiano dell’etá repubblicana.Oltre ad aver ricoperto importanti cariche nel Partito radicale, è stata membro del comitato esecutivo dell’International Crisis Group,ideatrice e promotrice della Corte Penale Internazionale, professoressa all’Università Americana del Cairo, delegata per l’Italia all’Onu per la moratoria sulla pena di morte, nonché fondatrice dell’organizzazione “Non C’è Pace Senza Giustizia” che si occupa dell’abolizione delle mutilazioni genitali femminili.
Alla fine di aprile del 2013 Emma Bonino viene nominata Ministro degli Esteri per il governo Letta

L’importanza dei diritti umani

Dalla metà degli anni Ottanta si fa anche promotrice, fra i pochissimi in Europa (essendo la contesa politica Italiana più concentrata sugli aspetti interni), di una serie di campagne internazionali per la difesa dei diritti umani, civili e politici nei Paesi dell’est Europeo.
Il 27 settembre del 1997 viene sequestrata dai Talebani in un ospedale di Kabul in Afghanistan dove era andata a verificare il funzionamento degli aiuti umanitari europei. Viene rilasciata dopo quattro ore e denuncia in tutto il mondo le terribili condizioni di vita delle donne afghane.
Nel 2011 è l’unica italiana inclusa dalla rivista americana “Newsweek” nell’elenco delle “150 donne che muovono il mondo”.

Emma la combattente

“Emma la combattente” è la soprannomina conferitale dal settimanale L’ Espresso essendo la sua una vita di lotte giuste,a favore dell’aborto e dell’eutanasia, contro la pena di morte e per le emergenze umanitarie.
La battaglia piú recente,è stata annunciata da lei stessa in diretta su Radio Radicale a gennaio del 2015,spiegò di aver ricevuto la diagnosi di tumore ai polmoni: “Dovrò ridurre le mie attività, ma non ho intenzione di interrompere la mia attività politica perché da una passione politica non ci si dimette”.
Emma non è stata fermata neanche dalla malattia perchè ad ottobre 2016 ci è giunta la notizia della sua guarigione.