Elijah due anni dopo, come crescono i sogni.

Di Sofia Animato
-Quante volte da piccoli alla domanda “che cosa vuoi fare da grande?” abbiamo nominato la nostra passione preferita, dalla più assurda alla più reale, dalla ballerina alla pop star internazionale. Il più delle volte ci sentivamo rispondere “si, ma è impossibile, questo succede solo nei film. Seriamente, tu che cosa vuoi fare?”. Solo i più forti hanno il coraggio di inseguire i propri sogni e le proprie passioni. Solo pochi ce la fanno, perché solo pochi ci provano realmente. Quella riportata qui sotto è l’intervista di Elijah Walti: un ragazzo diciassettenne di Chiavari che ha avuto il coraggio di osare, il coraggio di presentarsi davanti a 4 giudici in un programma televisivo internazionale e dimostrare che con la passione si possono avverare i propri sogni!
1. Cosa ti ha spinto ad avvicinarti alla musica?
Fin da quando sono piccolo mio padre ha sempre suonato e cantato e mi ha fatto ascoltare diverse canzoni di quando lui era teenager. Dopo un po’ mi sono innamorato della musica in generale è da lì è iniziata la mia passione, che col passare del tempo è cresciuta sempre di più.
2. Hai qualche cantante a cui ti ispiri maggiormente? Quali sono i tuoi modelli di riferimento?
Sinceramente non mi ispiro a modelli di riferimento precisi, ma alla musica in generale. L’ispirazione per scrivere canzoni la trovo principalmente nelle esperienze del mio passato.
3. Cosa provi quando canti?
Sinceramente? Quando canto non provo un sentimento preciso, piuttosto adrenalina; provo una soddisfazione ineguagliabile quando la gente apprezza la musica che scrivo o che suono, è una soddisfazione.
4. Cosa pensavano i tuoi amici/familiari quando hai deciso di intraprendere questa strada?
Ma sinceramente la musica è una cosa che mi piace fare e i miei, ogni strada voglia intraprendere nella mia vita, mi dicono che se mi ci metto con impegno e perseveranza ce la faccio.
5. Raccontaci della tua esperienza ad xfactor.
Secondo me è stata una esperienza che mi ha fatto crescere molto, non tutti capiscono come funziona il programma e starci dentro è davvero diffcile, perché sei obbligato a seguire delle indicazioni che magari non ti vanno bene. A volte ti sfruttano però, siccome tutti quelli che vanno ad xfactor hanno l’idea di diventare famosi, accettano le condizioni e vendono il loro talento per un po’ di palco. Questa è la mia opinione: sono felice di aver partecipato ad xfactor, ma direi che a volte la gente crede che sia l’unico modo di essere visto come un vero artista. È, invece, solamente un buon modo di farsi vedere. Una vetrina per cantanti emergenti.
6. Cosa ti è piaciuto di più del programma?
La parte più bella della mia esperienza ad xfactor, oltre ad esibirmi, è stato il rapporto che c’era con la gente, perché avevano tutti un talento della madonna e, a mio parere, tanti erano più bravi di me. Era bellissimo, però, essere in un ambiente così creativo e d’ispirazione.
7. Hai qualche piano per il futuro riguardante la musica o rimarrà solo una passione come tante?
Sinceramente non lo so nemmeno io, probabilmente continuerò a studiare da autodidatta, poi tra un anno andrò in America a studiare musica all’università.
8. Hai qualche consiglio da dare ai ragazzi che sognano di intraprendere la strada della musica come carriera futura? O che anche solo vogliono emergere, musicalmente parlando, ma hanno paura di non piacere o che questo sia solo un semplice sogno adolescenziale?

L’unica errore che a mio parere non bisogna commettere è fare musica per diventare famosi o per accontentare la gente. Si fa musica per crescere e poi quando si riesce a non pensare a ciò che la gente pensa si ottiene il proprio successo crescendo emotivamente e musicalmente. Imparando questo, si riesce a trovare felicità e fierezza in ciò che si fa perchè la gente che ascolta apprezza l’artista per quello che è.

Per maggiori informazioni sul programma consiglia il sito: https://it.wikipedia.org/wiki/X_Factor_(Italia)