Ergastolo per Sabrina e Cosima Misseri, giustizia alla famiglia Scazzi

di Enrico Tognon

– Sabrina Misseri e la madre Cosima Sarrano, colpevoli dell’omicidio di Sarah Scazzi, sono state condannate all’ergastolo dalla Cassazione, che ha confermato tutte le pene decise in appello.

Una sentenza severa, che però porta giustizia alla tuttora “dilaniata” famiglia Scazzi.

IL CASO

Sarah scompare il 26 agosto 2010. Scatta subito l’allarme: tutto il paese si mobilita, diverse ipotesi e diversi possibili colpevoli. Gli indagati sono molti, tra questi Michele Misseri, zio di Sarah, che dichiarerà di aver assassinato la ragazza e occultato il cadavere. Le indagini proseguono e spuntano nuovi nomi, tra cui quelli di Cosima e Sabrina. La vicenda prenderà diverse pieghe giudiziarie, si susseguiranno numerosi arresti e nuove testimonianze, che porteranno, poi, alla recentissima definitiva condanna.

LA SENTENZA

La zia e la cugina di Sarah sono state condanate, scarcerando Michele Misseri dall’accusa di omicidio; l’uomo però continua a dichiararsi colpevole, e dopo la sentenza ha commentato: “Io sono sereno per me, ma non per le altre cose: due innocenti sono in carcere”. Misseri in ogni caso non è del tutto innocente: prevelato dalla sua abitazione dai Carabinieri sconterà 8 anni per soppressione di cadavere. Ridotta invece solo a 4 anni e 11 mesi la pena che grava su Carmine Misseri, accusato di aver aiutato il fratello.

GIUSTIZIA GARANTITA

“Sarah ha ricevuto giustizia”. Le parole del fratello Claudio scrollano di dosso tutta la tensione emotiva accumulata dalla sua famiglia in questi ultimi anni, a causa delle tempistiche molto lunghe della giustizia italiana. “Oggi si chiude questa dolorosissima  pagina giudiziaria. La famiglia ha bisogno di trovare pace. Parole del legale civile della famiglia, Walter Biscotti.

LA PARTE IN CAUSA

La risposta da parte dei legali dei condannati non tarda ad arrivare: “Riteniamo che ci siano state delle violazioni di principi fondamentali, in particolare il principio del contraddittorio e la possibilità per la difesa di esaminare i testimoni che sono stati fondamentali per l’accusa”. Queste le parole del legale Roberto Bergogno, legale di Cosima Misseri.