FEMMINICIDI/L’omicidio che ha spezzato due vite

Eccoci di fronte al caso di femminicidio premeditato che ha sconvolto l’Italia durante lo scorso giugno, Giulia Tramontano, 29enne, da Senago, da sette mesi in attesa del figlio, Thiago, è scomparsa il 27 maggio 2023.

Spesso nell’ultimo periodo ci è capitato di vedere, specialmente sui social, la foto di Giulia in vacanza, al mare, in cui affiora un sorriso vagamente accennato, uno sguardo proteso verso il futuro, un futuro in cui si sarebbe vista madre da lì a due mesi. Un futuro che è stato bruscamente reciso per sempre.

 

LA SCOMPARSA DI GIULIA

Per ripercorrere al meglio la vicenda, occorre fare un passo indietro.

Domenica 28 maggio i carabinieri di Senago ricevono la denuncia della scomparsa di Giulia. L’autore della denuncia si rivela essere Alessandro Impagnatiello, barman trentenne presso l’Armani Caffè a Milano, nonché compagno di Giulia.

C’è inoltre da sottolineare che egli aveva vissuto per più di un anno una storia parallela con un’altra donna, una collega di 23 anni, italo-inglese. Anche lei era rimasta incinta, ma, a differenza di Giulia, aveva poi deciso di interrompere la gravidanza.

Sabato 27 maggio le due donne si incontrano proprio nel bar a Milano dove lavorava Impagnatiello. Durante questo colloquio vengono alla luce i mesi di tradimento, di vite parallele, di bugie e di falsità. Quella stessa sera, proprio rientrando a casa, Giulia sarebbe andata incontro alla morte.

Impagnatiello aveva premeditato tutto, e proprio la premeditazione è forse uno degli aspetti che rendono un omicidio ancora più crudo ed efferrato. L’omicidio è avvenuto intorno alle 20.30. L’ormai cadavere di Giulia viene a questo punto spostato tra box, cantina e bagagliaio dell’auto.

Ritornando a domenica 28 maggio, Impagnatiello racconta ai carabinieri del litigio che la sera prima avrebbe causato l’allontanamento della compagna, che si sarebbe quindi portata con sé tutti gli effetti personali. Il racconto non soddisfa i carabinieri, che decidono di fare un sopralluogo nella casa del presunto assassino, scoprendo in seguito fondati i loro sospetti.

Quella stessa sera Impagnatiello confessa il delitto.

 

IL PROCESSO DI IMPAGNATIELLO

Il processo viene aperto nell’aula della Corte d’Assise di Milano il 18 gennaio.L’uomo pronuncia un discorso di 4 minuti, che in questo caso alle orecchie di tutti, risulta disarmonico, quasi stridente.

Attraverso queste parole notiamo infatti un vano tentativo di Impagnatiello di scusarsi pubblicamente con la famiglia, che però, in fin dei conti, potrebbe essere risultato solamente un accenno di perdono rivolto a sé stesso.

Riportiamo le testuali parole: «Sto chiedendo unicamente a tante persone scusa, ma non sarà mai abbastanza, sono sconvolto e perso, con loro anche io me ne sono andato. Non sono più io, non vivo più, alla sera spero di non risvegliarmi »

All’udienza è presente anche la famiglia Tramontano al completo: il papà Franco, la mamma Loredana e i fratelli Chiara e Mario.

Le lacrime, versate da Impagnatiello fanno da sfondo a questo processo rendendolo ancora più amaro, senza suscitare però la compassione della famiglia, in particolare della sorella di Giulia, Chiara, la quale, seguita dal padre, si alza e lascia l’aula, rendendo vane le parole apparentemente cariche di pentimento di Impagnatiello, tramite una storia Instagram:

«Puoi chiedere scusa se per errore hai urtato lo specchietto della mia auto, non se hai avvelenato e ucciso mia sorella e mio nipote prendendoci in giro e deridendo la sua figura». «Non hai diritto di pronunciare, invocare o pensare a Giulia e Thiago. Meriti di svegliarti ogni giorno in galera».

Chiara sarebbe inoltre favorevole ad un ergastolo senza sconti. Solo la giustizia infatti può alleviare, anche se solamente in parte, il senso di frustrazione e sconfitta che provano lei e la famiglia di fronte alla lapide di Giulia.

 

 

 

 

Di: Anita Maggiolo e Agata Bruni

FOTO: Il Corriere di Milano, Milano Today

 

 

 

 

 

FEMMINICIDI/L’omicidio che ha spezzato due vite

YEMEN/Una situazione delicata