Il segreto del Duca Bianco

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di Camilla P.

“Look up here, I’m in Heaven” “Everybody knows me now” e ancora “Look up here, man, I’m in danger, I’ve got nothing to lose”
Queste alcune delle frasi tra i primi versi di Lazarus, nuovo (e ultimo) singolo di David Bowie, che oggi, dopo la sua morte, appaiono come un testamento, una predizione del suo futuro. O forse più semplicemente consapevolezza e dolore che David ha voluto condividere ancora una volta nel nome dell’arte con il mondo intero e con tutti i suoi fans.
Quei fans che oggi sono scioccati, rattristati ed increduli, tra commozione e nostalgia, per un pezzo della loro vita che sembrava infinito, saldo e intoccabile, e che ora non c’è più. Quei fans che l’hanno reso una star irraggiungibile e un idolo invincibile, forse in realtà sapevano che dietro quelle trasformazioni c’era un uomo, un uomo vero, di carne ed ossa, con problemi e debolezze. Sono gli stessi fans che per 50 anni l’hanno acclamato, amato e seguito attraverso tutte le sue metamorfosi, che dal 1967, data di uscita del suo omonimo album, l’hanno accompagnato fino a 18 mesi fa, quando scoprì quel maledetto tumore che li portò a stringersi, virtualmente, ancora di più a lui.
Sempre virtualmente ieri milioni di messaggi e pensieri d’affetto e commozione hanno inondato tutti i social network, in particolare twitter, dove l’hashtag #DavidBowieRIP ha primeggiato tra i trending mondiali:
“Non puo’ essere vero, non mi sembra reale. Resterai per sempre l’invincibile Duca Bianco #DavidBowieRIP” dice uno dei suoi fans.
Invincibile, eterno, indimenticabile, portato via da un tumore come un vulnerabile essere umano, che mai lo cancellerà dal mito e da milioni di cuori. Questo insieme di dramma e contraddizione non è nient’altro che l’essenza di un uomo chiamato David Bowie.

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