Il terrorismo in Italia

di Lucrezia Orizi

– Anis Amri é il nome dell’ uomo che attuò l’attentato a Berlino lo scorso 19 dicembre travolgendo il mercatino di Natale a bordo di un tir rubato e lo concluse con una carneficina, nella quale perse la vita anche una nostra connazionale.
La sua fuga si è conclusa a Sesto San Giovanni, nella periferia di Milano, tra le due e le tre di notte, davanti a un posto di blocco dove lui era stato fermato per un controllo. Era appena sceso da un treno proveniente dalla Francia quando lo hanno fermato degli agenti chiedendogli i documenti, lui invece ha tirato fuori una pistola urlando “Allah Akbar”. Ha colpito con diversi colpi di pistola gli agenti della polizia ferendone uno, inseguito è stato ucciso dalla risposta di un altro agente.
La sua fuga è iniziata ed è finita qui in Italia,dove pare avesse rubato il tir. L’Italia é il luogo dove la sua radicalizzazione ha avuto inizio così come la sua fine. La polizia italiana é riuscita a fermare l’attentatore e a compiere un’azione che agenti locali degli altri paesi non erano riusciti a fare. Adesso però ci si pone una domanda: l’uccisione di quest’uomo avrà conseguenze o ripercussioni per il nostro Paese?

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