Irlanda/Verso l’aborto?

di Nora Figari

– Irlanda. Nella giornata di domani, 25 maggio 2018, i cittadini saranno chiamati a votare su un tema controverso che da decenni scatena dibattiti tra posizioni opposte. Il referendum riguarda l’abrogazione dell’ottavo emendamento della costituzione del 1983 che garantisce al feto e alla madre pari diritto alla vita, rendendo così l’aborto illegale nella quasi totalità dei casi. Dal 2013 l’interruzione di gravidanza è ammessa solamente in caso di “reale e sostanziale” rischio per la vita della madre, ma non in caso di stupro, incesto o anomalia del feto.

Però le donne irlandesi abortiscono comunque: salgono su un aereo e vanno all’estero. Sono infatti più di 3000 le donne e le ragazze irlandesi che ogni anno vanno ad abortire nel Regno Unito o in altri paesi europei, a costi spesso elevati. L’aborto all’estero è legale, sancisce il tredicesimo emendamento della costituzione, ma se una donna prova ad interrompere la gravidanza in Irlanda rischia 14 anni di carcere.

Finora l’Irlanda, insieme a Malta, è il paese europeo con le leggi più restrittive su questa tematica, seguono la Polonia e la Finlandia, dove l’aborto è legale in caso di stupro e incesto. Con la vittoria dei sí la posizione dell’Irlanda sull’aborto sarebbe in linea con quelle della maggior parte dei paesi europei.

In Italia, la legge 194 sull’aborto ha compiuto 40 anni, essendo entrata in vigore il 22 maggio 1978. Tuttavia questa legge trova degli ostacoli ad essere sempre correttamente applicata, dato che il numero dei ginecologi obiettori di coscienza (coloro che rifiutano di praticare l’interruzione di gravidanza per ragioni morali) ha raggiunto una media del 70 per cento, con punte del 90 per cento in alcune regioni.

Al momento in Irlanda i sondaggi attribuiscono ai sì il 57 per cento: l’abrogazione della norma è sostenuta soprattutto dai giovani e dagli abitanti dei centri urbani mentre. nell’Irlanda rurale la tradizione fortemente cattolica del paese continua a farsi sentire. Un dato rilevante è che tre anni fa l’Irlanda ha legalizzato i matrimoni gay, con una vittoria dei sí del 62 per cento. L’esito del referendum non è prevedibile, è ancora larga la percentuale degli indecisi e molti hanno cambiato idea nelle ultime settimane.

“My body, my choice” ripetono le donne della campagna per l’abrogazione, sottolineando che ogni donna ha il diritto di scegliere sul proprio corpo, contrapponendosi ai movimenti pro-life che ritengo che l’embrione abbia gli stessi diritti di una persona. Non si tratta soltanto di aborto, ma di una questione di libertà e di autodeterminazione delle donne.

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