La cannabis, la legge e noi. Un dialogo senza tabù

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di Serena

– Marco e Alessia, due ragazzi che per privacy chiameremo così, hanno la stessa età, 17 anni, frequentano la stessa scuola e lo stesso indirizzo, ma davanti al quesito “Sei pro o contro alla legalizzazione delle droghe leggere?” rispondono in modo discorde.
Come molti di noi giovani d’oggi, i ragazzi intervistati non hanno bene chiaro né gli effetti e né i benefici che questa tanto discussa canapa ha sul nostro organismo e dunque si trovano a rispondere in base a frivole dicerie legendarie o a paure intelligentemente innescate da discorsetti di genitori attenti e premurosi.
Sta di fatto che, regnando l’ignoranza e la scarsa informazione in materia, ormai la fascia d’età interessata è proprio quella dai 13 ai 20 anni e non sono solo i dati in aumento a preoccupare, ma soprattutto la posizione che i giovani prendono quando la possibilità di provare a fumare uno spinello gli si presenta. Sicuramente molti raccontano che, chi per curiosità e chi semplicemnte per prendere coscienza di che cosa si trattasse, hanno provato uno spinello, ma c’è differenza tra il provare una volta e farlo abitualmente.
Ce l’ha spiegato Marco, consumatore abituale di marijuana e solito a farne uso con il suo gruppo di amici “solo per sballarsi un po’”. Marco è un ragazzo educato e diligente, fa quello che deve fare e lo fa bene, ma quindi cosa lo spinge a dire si alla legalizzazione? “Personalmente parlando -spiega Marco- mi sentirei meno un criminale, se fosse legale non dovrei più nascondermi e soprattutto non verrei più etichettato dai genitori della mia ragazza come un delinquente ma -conclude- pensando un po’ più in grande anche il mercato dei narcotrafficanti verrebbe fermato e anche lo stato ci guadagnerebbe, come in fondo già fa con le sigarette” L’opinione di Marco è comprensibile e condivisibile, soprattutto da molti giovani, anche per il fatto che già da anni si crede che, oltre ad effetti momentanei, la canapa possa giovare ai malati terminali, motivazione per la quale negli Stati Uniti legale da molto tempo. Allo stesso quesito Alessia fermamente afferma “Legalizzare la maijuana sarebbe come affondare l’Italia ancora di più, diventerebbe l’ennesimo giro di soldi sporchi; rendere legale questa droga definita leggera sarebbe come incitarne il consumo, cosa che già accade con le sigarette o i giochi d’azzardo. Inoltre, per esperienza personale credo che, oltre ad alterare momentaneamente le percezioni fisiche dello spazio, del suono e del gusto, con il passare del tempo influisca sui rapporti intrapersonali rendendo indifferenti le persone.”
Sono punti di vista differenti, ma che appartengono alla stessa generazione che dimostra di avere uno sguardo non univoco verso la realtà. E voi, se doveste votare ad un referendum, da che parte stareste? E, soprattutto, riuscireste a motivare senza luoghi comuni la vostra risposta?

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