L’uomo si crede il dio del mondo, ma perché allora non fa qualcosa per salvarlo?

di Davide

-Un mondo che cambia e si stravolge; animali che a ritmi sempre più crescenti perdono il loro habitat estinguendosi; piante che a causa del cambiamento climatico non riescono più a crescere e fruttificare nel modo ideale. Causa di ciò siamo noi esseri umani, che stiamo sempre di più sfruttando in maniera terribile il nostro pianeta: basti pensare al disboscamento delle foreste, alle centrali termoelettriche che stanno inquinando l’atmosfera e agli scarichi abusivi in pieno oceano o sulle rive del mare. Tutti purtroppo sono a conoscenza solo di poche specie di animali che si stanno estinguendo sul nostro pianeta, ingnorando totalemente tutte le altre. Tra esse l’esempio più clamoroso è quello dell’axolotl: anfibio simile a una salamandra che un tempo viveva nei laghi vicini a Città del Messico, ma che ormai si è estinto a causa degli scarichi fognari. Fortunatamente alcuni esemplari sono ancora in vita negli acquari dove si sta cercando di farli accoppiare per ottenerne nuove generazioni. Un altro esempio è quello del rinopiteco: piccola scimmia abitante delle stesse foreste dove vive il panda, ma che a differenza sua è stata per anni ignorata e sterminata senza pietà. Oggi ne rimangono 100 esemplari e fortunatamente è riconosciuta come specie protetta. Ciò che noi uomini non capiamo è che continuando a distruggere la natura indirettamente ci facciamo del male da soli: disboscando alberi togliamo ossigeno, inquinando l’aria la rendiamo irrespirabile. Un esempio curioso però è quello degli agricoltori malgasci (Madagascar), i quali hanno sterminato milioni di suricati per ottenere una resa agricola migliore, perdendo invece gran parte del raccolto. Questo è accaduto perchè essi sono dei mammiferi impollinatori, che contribuiscono involontariamente all’impollinamento e alla conseguente fruttificazione delle colture. Da non tralasciare è anche l’estinzione di massa di piante e di animali a causa dell’arrivo di batteri o insetti non autoctoni: primo fra tutti l’asiatico punteruolo rosso, il quale sta uccidendo milioni di piante nel bacino del Mediterraneo. Il problema di noi uomini è questo: più la natura ci dà più cerchiamo di toglierle. Se, giustamente, mettiamo tanto impegno per preservare le opere umane, perchè non facciamo lo stesso con le meraviglie di madre natura che a causa nostra stanno scomparendo?