Omicidi/uomini o bestie?

Di Eleonora Lapolla

– Ucciso a coltellate nel cuore della notte a Mitcham è un ragazzo di vent’anni, colpevole uno di quaranta che si trova per il momento tra le sbarre di una stazione di polizia nel sud di Londra. È circa il sessantesimo omicidio che si conta tra le strade di Londra dall’inizio del 2018, il terzo nel giro di 5 giorni. Non credete sia un po’ troppo? Nessun uomo ha il diritto di decidere il destino di un altro e dal momento che vivere è un diritto umano, è inumano che qualcuno possa sottrarlo a qualunque altro individuo.
Spesso ci capita di sentir parlare di omicidio: marito che ammazza la moglie per gelosia,figlio che ammazza la madre per soldi ecc… Cosa porta certe persone a compiere atti del genere? Cerchiamo di andare oltre e a non pensare a come appare esternamente l’omicidio in sè ma proviamo a riflettere su quali potrebbero essere veramente le motivazioni che portano ad assumere certi comportamenti.
Uno dei tanti motivi potrebbe essere sicuramente il disagio sociale,qualche situazione che non è andata come sarebbe dovuta andare,qualche incomprensione, la mancanza di educazione da parte di figure genitoriali e la mancanza di capacità di convivere nella società pacificamente porta di conseguenza a non avere rispetto verso il prossimo, che è la base per la convivenza in una società. Senza rispetto non c’è società e l’omicidio è la negazione della libertà, inscindibilmente connessa con il rispetto.
Uccidere è un atto bestiale più proprio di un animale che di un essere umano dotato di ragione e razionalità. Perche uccidere significa permettere alla rabbia e all’impulso bestiale di sopraffare la razionalità. E questo è evidente perche chi uccide sa bene a cosa va incontro.
In una socetà ci sono persone che sono in grado di contenere i propri istinti e in grado di convivere, questa è la vera libertà ossia il sapersi esprimere senza limitare a propria volta la libertà altrui.

Omicidi/uomini o bestie?

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