Di Jennifer

Siamo al termine di novembre, pronti per il natale e le feste però non tutti potranno festeggiare.
In un mese, in 30 giorni, 16 figli sono rimasti senza madre.

Perché quel poliziotto, in provincia di Genova ha dovuto ammazzare sua moglie e le sue due figlie?
Perché a Bitonto tre bimbi hanno dovuto perdere la madre uccisa selvaggiamente dal padre?
Perché in Toscana un piccolo bimbo ha dovuto sopportare il dolore di vedere la propria madre uccisa dal proprio padre?

Siamo nel 2016 e ci stiamo avviando per un 2017, perché sembra di essere tornati indietro di cinquecento anni?
Negli ultimi anni, nonostante norme, mass media e apparente sensibilità i femminicidi non sono assolutamente diminuiti, anzi probabilmente stanno aumentando.
Ancora una volta nel ventunesimo secolo è palese il ruolo della donna nella società: subordinata all’uomo.
Ancora una volta colei che potrebbe essere una madre, una figlia o semplicemente donna è vittima della furia dell’uomo.
Nonostante provi a ribellarsi e a denunciare il brutale comportamento di quel mostro che pare essere addirittura un padre e un marito, cade purtroppo nelle sue mani, nella morte.
La donna non è mai stata libera di scegliere, è sempre stata legata al suo padrone e malgrado provi a slegare questo malato rapporto finisce sempre in un lago di sangue da cui non uscirà mai più.
E che ne sarà della famiglia che ha lasciato?
I figli sono destinati ad un dolore enorme e uno choc che li segnerà per il resto della vita.
Gli effetti collaterali sono innumerevoli, lei sarà ricordata come una combattente che non ha saputo cedere a quell’amore su cui aveva puntato, come colei che non è riuscita a rendere pubblici gli orrori in casa propria nascondendo dentro di se qualcosa di enorme anche per lei.
Si spera che in un futuro vicino si riesca a far diminuire questi insensati e vergognosi omicidi, e che si insegni  ai propri bimbi che ‘ le femmine non si picchiano’ che le femmine vanno amate come loro amano i propri uomini.