Rapallo/Una panchina rossa contro il femminicidio

di Serena Staderoli
COS’E’ IL FEMMINICIDIO?
Il termine femminicidio apparve per la prima volta in una satira inglese del 1801 e indicava genericamente l’omicidio di una donna da parte di un uomo. Attualmente, per definizione, il femminicidio è  il neologismo che identifica i casi di omicidio doloso o preterintenzionale in cui una donna, viene uccisa da un uomo , per motivi “basati sul genere”. Il femminicidio è dunque la peggiore forma di violenza che un uomo possa attuare su una donna. Si calcola che, in Italia,  solo nel 2016 siano state uccise almeno centoquindici donne: una vera e propria strage.

LE CAUSE

Le cause di queste atrocità sono numerose, anche se la principale è senza dubbio la gelosia: gli uomini morbosamente gelosi, infatti, spesso aggrediscono sia verbalmente che fisicamente le proprie compagne le quali, in molti casi, subiscono questi soprusi in silenzio per paura di parlarne. Non avendo il coraggio di denunciare le costanti minacce e violenze, però,  queste donne indifese rischiano che le continue aggressioni sfocino in veri e propri femminicidi.
RAPALLO DICE NO AL FEMMINICIDIO
Il comune di Rapallo, insieme al “gruppo mamme di Rapallo a passeggio”, hanno deciso di lottare contro questo  fenomeno terribile. Lo scorso quattordici aprile, infatti, è stata inaugurata una panchina rossa al parco Canessa in memoria di tutte quelle donne, ragazze e bambine che hanno perso la vita a causa dei propri mariti, padri e fidanzati. In particolar modo la panchina è dedicata a Francesco e Gisella, cittadini di Rapallo e vittime innocenti della follia di un padre e marito omicida.
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