Unioni civili 2/ Il problema è aprire la testa

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di Chiara

Da diversi giorni si è riaperto nel nostro paese il dibattito sulle unioni civili, in particolare sul riconoscimento delle coppie dello stesso sesso. Il 26 al Senato verrà depositata una legge che prevede questo riconoscimento e la possibilità dell’adozione. Abbiamo chiesto a due di noi di commentare questo fatto e di condividere con noi le loro riflessioni.

L’amore, incomprensibile e magico, è oggi al centro di innumerevoli polemiche. E’ una legge di natura irrevocabile: a nessuno può essere quindi negato il diritto di amare ed essere amato. E’ giusto che uomini e donne siano discriminati e penalizzati solamente per il sesso della persona che il loro cuore ha scelto? E’ molto strano pensare che nel 21esimo secolo, un’era dove il progresso della scienza e della tecnica è esponenziale, si stia dibattendo riguardo un tema così antico e profondo. Il sentimento che lega due anime non conosce limiti, e non esiste amore di “prima” o “seconda” categoria: ogni tipo di coppia dovrebbe, di conseguenza, potersi avvalere degli stessi diritti. Detto ciò, è arrivato il momento di chiedersi: se questo sentimento tanto discusso è uguale per tutti, può esistere un nucleo familiare costituito da una coppia omosessuale? E’ giusto dare loro la possibilità di adottare un figlio? La risposta viene da sé. Il bisogno primordiale di ogni essere, soprattutto di un bambino, è l’amore. Un bimbo non è in grado di riconoscere figure maschili o femminili, nè tantomeno ne ha l’esigenza. Tutto ciò di cui ha bisogno è crescere in un ambiente sereno, aperto e pieno di rispetto. E’ arrivato il momento di aprire la mente ed abbattere tabù ormai inutili e dannosi: #loveislove.

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