Calcio, le risse “tornano di moda”

 

 

di Camilla Groppo

– Domenica 10 aprile, a Palermo, sono stati documentati atti di violenza da parte dei tifosi delle due squadre di serie A che si stavano giocando un’importante partita di campionato. Mentre i giocatori di Palermo e Lazio calciavano il pallone, alcuni tifosi hanno iniziato una violenta rissa all’esterno dello stadio, culminata con un uomo caduto a terra e ripetutamente colpito in testa dagli avversari, dopo essere stato assalito.
Dopo un periodo di calma, tornano quindi gli scontri tra tifosi, che in Italia sembravano essersi finalmente placati.
Ieri, 11 aprile, le squadre di alcune scuole del levante ligure si sono affrontate per decretare quella più forte dell’anno. Gli spettatori sono stati in gran parte sportivi che, con cori e strumenti da stadio, incitavano la propria scuola, ma non sono mancati gli striscioni e i canti offensivi nei confronti dei team avversari.
Il copione si ripete: dai professionisti ai ragazzi, da Palermo a Santa Margherita, dalla Serie A ai tornei per dilettanti. Con il passare del tempo e nonostante l’istituzione di multe e divieti, coloro che hanno creato gli striscioni continueranno a crearli, finendo a prendere a calci un tifoso come loro o sapranno fermarsi prima? Un torneo interscolastico dovrebbe essere un momento di sfogo e allegria da passare tutti insieme; cosa spinge ad attuare comportamenti antisportivi e poco rispettosi, anche se di piccola portata?
Nella speranza che ciò non si ripeta, sia nei campi professionistici che in quelli dilettantistici, stasera, martedì 12 aprile, si giocano due delle quattro partite valide per i quarti di finale di ritorno di Champions League, con campioni che dovrebbero rappresentare un esempio di correttezza per i fans che li acclamano. Sfide per incantare i tifosi dell’Europa intera, sfide per conquistare la semifinale, sfide per sconfiggere la violenza negli stadi.

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