Una notte consegnata alla storia 

di Nicola Parchi
-Siamo negli Stati Uniti d’America, è la notte del 13 Aprile 2016 e in due città dello stato della California, a circa 347 miglia l’una dall’altra, si sta scrivendo un pezzo di storia del basket NBA.

A Los Angeles, nella città del cinema e più precisamente allo Staples Center i tifosi dei Lakers sono tutti in piedi ad applaudire l’addio al basket giocato di un fenomeno di nome Kobe Bryant. Soprannominato “The Black Mamba”, Kobe non è stato un semplice cestista, ma bensì una leggenda acclamata che ha dato tanto per il “suo” sport, per la “sua lega” e i sessanta punti nella sua ultima apparizione vincente non sono che l’atto finale di una carriera condita da cinque titoli NBA, due MVP delle Finals e un’infinità di record affidati dal numero 24 giallo viola agli annali del basket.

Nel frattempo, all’Oracle Arena di Oakland, vicino a San Francisco, i Golden State Warriors, guidati da Steph Curry hanno spazzato via i Memphis Grizzlies superando il precedente record in una regular season dei Chicago Bulls di Michael Jordan datati 1995/96 ed entrando di diritto nella storia di questo sport.

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