La cartografia/Storia di una scienza quasi sconosciuta

di Serena Staderoli

-Cenni storici
La cartografia è una scienza che affonda le sue radici nell’epoca tolemaica. Durante la seconda metà dell’Ottocento, gli strumenti utilizzati erano principalmente pesanti barre di quattro metri e, per disegnare uno stato relativamente piccolo come l’italia, il tempo necessario era di circa quarant’anni. Oggi, i satelliti e i GPS hanno totalmente stravolto la cartografia, riducendo il margine di errore a un centimetro.

Il “team” di cartografi in Italia
I confini dei territori sono costantemente in movimento, anche in periodo di pace. Gli incaricati di disegnare i confini dei territori sono circa ottocento, sia uomini che donne, militari che civili. Il loro compito, inoltre, è quello di misurare perfettamente dove “mettere la bandiera”, prima che avvengano gli incontri diplomatici. Nonostante spesso si trattino di pochi metri, né il governo italiano, né gli stati confinanti, hanno intenzione di perdere terreno: ogni anno, per una media di circa dieci casi, il team si deve mettere all’opera per risolvere le questioni presentatesi.

L’importanza di conoscere il territorio
Attraverso questi studi minuziosi del territorio, si possono tenere sotto controllo gli edifici storici, intervenire correttamente in caso di calamità naturale, e scoprire alcuni curiosità: il mar mediterraneo, per esempio, non è piatto, vi sono infatti quattordici centimetri di differenza in altezza tra Genova e la Sicilia