Lettera ai maturandi/ I suggerimenti degli ex studenti del Da Vigo

di Claudia Demontis

– Anche quest’anno il mondo non è finito ma, si sa, nessun mito o leggenda avrebbe mai impedito l’ avvenire della maturità; a poco meno di un mese dall’inizio delle tanto temute prove scritte, siamo qui non per provocare ansia nei nostri compagni, bensì per rassicurarli tramite una lettera che raccolga incoraggiamenti anche da parte di coloro per cui la maturità rappresenta un fresco ricordo.

 

Caro maturando aka amico;
probabilmente starai leggendo quest’ articolo col panico e l’ansia di chi, per gli ultimi otto mesi, ha percepito la propria vita come dettata da un temibile countdown e valutata da numerose simulazioni – per non parlare degli odiosi avvertimenti riguardanti il nostro ignoto futuro.
Ad oggi, forse non riesci ancora a concepire di essere già arrivato a questo “fatidico” momento, forse tutto è passato troppo in fretta ed è difficile anche solo credere di essere già così grande.
Le persone continuano a domandarti cosa avrai intenzione di fare dopo la scuola e se hai già scelto gli indirizzi di studio. E magari ti guarderanno straniti quando dirai loro che non hai assolutamente intenzione di rimettere piede in un posto che possa, anche solo minimamente, ricordarti il liceo. Probabilmente riderai un po’ alla solita fatidica domanda: “Maaaa, cosa farai dopo il liceo?”. Una volta terminate le superiori, a volte alle persone pare che uno sappia automaticamente come portare avanti la propria vita, come se costruire il proprio futuro fosse roba da poco.
Sappi che, se ancora non hai la minima idea di cosa fare o dove andare dopo l’esame, non ti devi preoccupare: ben pochi tra noi sanno con precisione che studi perseguire o cosa fare della nostra vita.

Altro fatto molto divertente: potrebbe anche capitarti di aver pianificato il tuo futuro e di voler entrare in una certa facoltà o lavorare in un determinato posto, per poi scoprire che, in realtà, quel sogno non faceva proprio per te.

Caro amico, non avrei mai voluto procurarti ulteriori pensieri, perciò ti suggerisco, qualsiasi discorso ti abbiano inculcato negli ultimi tempi, di ricordarti che quello che stai portando a termine quest’anno è l’ultimo anno di scuola e non è la fine della tua vita; certo, ognuno di noi affronta la maturità diversamente: per alcuni l’unico obbiettivo è ottenere il voto tanto agoniato, per altri riuscire ad uscirne sani e salvi; a volte, invece, desideriamo solamente poter mettere giù la penna e prenderci finalmente una pausa. Allo stesso modo, ciascuno di noi percepisce la fine del liceo in maniera differente: per alcuni, finire la scuola implica anche il termine di uno dei periodi migliori della nostra vita, secondo altri, invece, la fine di un regno infernale e spietato.

Lo so che ora devi tornare a studiare, o a fingere di farlo perdendo tempo a disperarti, ma non dimenticarti che l’unico “trampolino di lancio” saremo sempre e solo noi stessi, nessun voto, nessun punteggio, nessun esame. Il risultato che otterrai a termine degli esami dovrebbe solo essere una soddisfazione personale, non rappresentare chi sei o gli sforzi che hai impiegato per ottenerlo: raramente ne uscirai soddisfatto se punterai solo al voto finale.
La scuola non dovrebbe provocarti – provocarci – troppa ansia, preoccupazioni o influenzare negativamente la tua vita. Se scopri di essere vittima del sistema scolastico devi staccarti e “disintossicarti”, perché di certo non è così che riuscirai a ricordarti questo periodo, in effetti particolarmente stressante, come un’esperienza tutto sommato costruttiva.