Addio plastica:due grandi idee per un mondo più ecologico

di Alessandro Torre
– Viviamo in un mondo di plastica. È proprio ovunque: la troviamo negli imballaggi ,nelle nostre auto, nella chirurgia estetica, negli oggetti che utilizziamo ogni giorno. Purtroppo, nonostante i nostri tentativi di riciclarla al meglio, ne siamo sempre più invasi, con conseguenze devastanti per la natura e per l’ecosistema. In questo contesto ho trovato particolarmente suggestive due notizie che sottolineano l’avanguardia e il progresso della ricerca nell’ambito dello smaltimento della plastica.

Plastica prelibata!
Nei giorni scorsi una ricercatrice italiana dell’istituto di biomedicina di Santander, Federica Bertocchini, ha fatto una scoperta incredibile: il “baco della cera”, nome scientifico Galleria mellonella, è ghiotto di plastica e riesce a metabolizzarla trasformandola in acqua e anidride carbonica. Così come tante altre scoperte geniali nel corso della storia, la ricercatrice (che si occupa di embrioni) è giunta a questa conclusione in maniera casuale, grazie alla sua passione per l’apicoltura: chiudendo in un sacchetto di polietilene i bachi che infestavano i suoi alveari, ha trovato dopo qualche ora gli animali dispersi per la stanza e il sacchetto tutto bucherellato.In un primo momento ha pensato che i vermetti avessero masticato la plastica per fuggire, poi si è resa conto che in realtà i bachi ne sono voraci e che digerendola la riescono a trasformare.
Imballaggio da bere
Una società inglese, la Skipping Rocks Lab, ha diffuso a Londra e nei dintorni delle capsule di acqua commestibili con la finalità di sostituire gli imballaggi di plastica e raggiungere quindi un importante traguardo dal punto di vista ecologico. Queste capsule sono completamente biodegradabili, poiché provengono dalle alghe e si bevono insieme all’acqua che contengono. Il progetto è ancora in fase embrionale e gli studiosi stanno effettuando una raccolta fondi per avviare la prima produzione.
Nuovi scenari
Queste due originali scoperte aprono nuovi scenari pieni di speranza. Superiamo la pur lodevole etica del riciclaggio della plastica per riuscire finalmente a distruggerla, trasformandola in qualcosa di naturale e innocuo per il nostro pianeta.