Pensi di essere una persona di successo?

di Claudia Demontis – Il trascorrere delle nostra vita è marcato, principalmente, dal lento decadimento del nostro corpo dettato dall’inesorabilità del tempo.

Come si sa, si può affermare che quando si è giovani le possibilità di avere successo siano decisamente maggiori di quelle in maturità: bellezza, gioventù, lungimiranza, sono tutte qualità favorevoli al raggiungimento dei nostri sogni ed obiettivi. Le celebrità sono ogni giorno miticizzate e osannate su televisioni, riviste, social network e giornali; fama e denaro provocano in noi ormai sempre più spesso grande invidia, gelosia, nei confronti di coloro che denominiamo “Miti”. Ma chi sono queste “persone”? Cosa determina loro quest’attribuzione ?

Uno degli esempi eclatanti di persone appartenenti a questa sfrenata categoria è Dorian Gray; costui è il protagonista di uno dei romanzi che più hanno suscitato una scandalosa ammirazione nella storia della letteratura mondiale: “Il ritratto di Dorian Gray”, pubblicato nel 1891 dallo scrittore inglese Oscar Wilde. Dorian, trasferitosi a Londra per questioni di eredità, è un ragazzo di campagna molto ingenuo, bello e, soprattutto, curioso; qualità, la curiosità, tanto nobile quanto insidiosa, da diventare fattore di autodistruzione: essa porterà infatti il giovane in un mondo pericoloso e tentatore. Il ragazzo rimane sin dal principio ammaliato da nuove conoscenze, alcune molto significative, ed inoltre acquisisce nuovi valori, arricchisce la sua conoscenza culturale e diventa ben presto molto influente.

Figura più di spicco di una Londra tardo Vittoriana, Dorian decide di rendere se stesso un mito, ma, intravedendo nelle parole del pittore Basil i limiti che la natura umana pone alla sua fama e alla sua effimera bellezza fisica, sceglie di uscire dagli schemi, estraniarsi cioè da una realtà che non gli permetterebbe di conservarle e incrementarle. Inizia così la rapida e drammatica degradazione del ragazzo attraverso la sperimentazione di nuove esperienze e conoscenze. L’uso sempre più abituale di droghe, la frequentazione continua di bordelli, la commissione di omicidi e tutte le malefatte del giovane si rendono manifeste nel ritratto realizzato da Basil, lasciando immutato il suo aspetto ammaliante e giovanile, così come il patto che Dorian aveva stipulato con il diavolo decretava.

Inoltre, l’insieme delle sue inadatte azioni conducono il protagonista ad uno stato di irrealtà, alla creazione di un mondo da lui plasmato basato sulla “negazione” della persona che sta realmente diventando, inesorabilmente riflessa nel quadro. La sua è una personalità che richiede continue attenzioni, piaceri sfrenati, feste sfarzose, tutto ciò che mantenga alta la sua celebrità, qualsiasi azione che possa renderlo amato ed invidiato da chiunque: è così che Dorian si perde tra le sue due facce, non riuscendo più a mantenere distaccata la sua immagine esteriore, così perfetta ed invidiabile, da quella interiore, macchiata da tanti crimini. Egli comincia ad odiare la persona che realmente è, la quale viene rappresentata nel suo ritratto, rimanendo costantemente attaccato all’apparenza, la maschera che espone ormai ogni giorno con fiera abilità. Il dualismo ontologico del giovane influenza sempre maggiormente la battaglia interiore del protagonista, il quale, ormai troppo attaccato a questa continua sete di successo, ripudia definitivamente il suo vero essere ed indossa “la maschera”. Egli non può più fare a meno di quell’ebrezza inebriante provocata dalla fama, dai complimenti, dalla droga e da quel gusto del proibito così attraente.

Eppure, ben presto, Dorian deve affrontare le conseguenze: il quadro, rappresentante il suo vero essere, è pressoché marcio, pane quotidiano di larve ed insetti. Il giovane è perciò costretto a pugnalare l’immagine ripugnante davanti a lui, mettere fine a tutte le bugie, le recite e le finzioni da lui messe in atto e portate avanti con un effetto a catena. La maschera si rompe definitivamente e crolla, il quadro riacquista il disegno di un giovane affascinante e puro. Dorian crolla sul pavimento della soffitta esanime, la maschera si spezza definitivamente, ma era troppo tardi, i due erano diventati una persona sola.

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