di Elisa Bazzurro

Dopo il successo di Divergent e Insurgent, i primi due capitoli della famosa trilogia “The Divergent Series”, è arrivato al cinema anche Allegiant, prima parte del terzo e ultimo episodio della saga.
The Divergent Series è una trilogia fantascientifica ambientata in una Chicago post-apocalittica. La società divide i suoi cittadini a seconda della loro personalità in cinque fazioni: eruditi, candidi, pacifici, abneganti e intrepidi. Ogni fazione ha un compito preciso nella società.
Apparentemente perfetta, questa città nasconde una falla nel sistema. Questa di chiama “divergente”. I divergenti sono delle persone che hanno caratteristiche di più fazioni risultando quindi un grande rischio per il governo perché essi possono ribellarsi da un momento all’altro.
Uno di questi è proprio Beatrice Prior, protagonista dei romanzi. Dopo numerose avventure Beatrice, Quattro e altri, si ribelleranno al sistema e arriveranno a scoprire che in realtà Chicago è solo un esperimento. Nel terzo capitolo della saga i protagonisti attraverseranno le mura della città e andranno alla sede c’è controlla l’esperimento. Là scopriranno delle verità sconcertanti…
Allegiant di per se è un buon film, la trama scorre e il cast è molto valido. La vera pecca, però, l’hanno trovata i fan dei libri, che hanno notato molti cambiamenti dal romanzo. Infatti a detta di molti, la storia è stata trattata in modo superficiale risultando quindi un po’ confusa.
Altra nota dolente è la psicologia dei personaggi, che a questo punto del racconto diventa fondamentale. Mentre nei libri i due protagonisti, soprattutto Quattro sono afflitti da un grande conflitto interiore. Nel film invece questo suo aspetto non viene toccato.
Allegiant ha molti aspetti positivi, ma ha ricevuto anche molte critiche, come d’altronde, tutti i film tratti dai libri. A questo punto, fan dei libri, speriamo che nella seconda parte ci sia giustizia.