#ShareTheScience/Trovare una cura a AIDS e HIV

Di Martina Turra

– Sharing.school torna come ogni settimana con #ShareTheScience, la rubrica attraverso la quale cercheremo di avvicinarvi al mondo della scienza e ai suoi numerosi segreti. Oggi ci occuperemo di una scoperta che potrebbe rivoluzionare il mondo della medicina e della ricerca.

L’accaduto

Tutto ebbe inizio 10 anni fa. Il paziente Timothy Brown, risultato siero positivo al test dell’HIV e affetto da leucemia, fu sottoposto a un trapianto di midollo osseo da parte di un donatore immune al virus da immunodeficienza. In seguito all’intervento, il virus scomparve dal suo corpo rendendolo, fino a quel momento, l’unica persona a essere stata liberata completamente da ogni forma della malattia.

HIV e AIDS: cosa sono?

Innanzitutto bisogna sapere di cosa si sta parlando.

L’AIDS è la “Sindrome da Immunodeficienza Acquisita” causata dal virus HIV, costituito al suo interno di RNA (acido ribonucleico). L’infezione può avvenire attraverso trasfusioni di sangue infetto o rapporti sessuali non protetti. Il virus HIV, una volta entrato nel corpo, attacca le cellule incaricate alla nostra difesa, in particolare i Linfociti THelper. Una volta all’interno di esse, il virus “ritrascrive”, ovvero cambia il suo RNA in DNA per poter permettere la moltiplicazione delle cellule infette. L’infezione si può dividere in tre principali fasi, che possono variare da persona a persona e a volte durare anche per 15 anni.

La strada verso la guarigione

Subito dopo il trapianto si pensava che il Signor Brown fosse guarito grazie all’azione dei geni mutati CCR5 del donatore, che rendono le cellule immunitarie resistenti al virus. Alcuni recenti studi condotti dall’IrsiCaixa AIDS Research Institute di Barcellona dimostrano che a salvare il paziente sia stata invece una complicazione verificatasi in post intervento, chiamata comunemente “malattia del trapianto contro l’ospite”. Si tratta di una pericolosa conseguenza dei trapianti di midollo osseo, in cui le cellule del donatore attaccano quelle immunitarie del ricevente, riconoscendole come nemiche.

Potrebbe essere stata questa la causa che ha fatto guarire Brown e altri 6 pazienti, anch’essi sottoposti a vari trapianti.

Per ora si tratta di un’ipotesi; delle certezze definitive verranno date al termine delle cure a cui sono sottoposti gli attuali pazienti.

Cosa succederà in futuro?

Anche se la soluzione alla malattia potrebbe essere il trapianto di midollo, tale procedura non è privi di rischi, come per esempio il suo alto livello di mortalità.

Nei giorni scorsi, alcuni ricercatori hanno dato la sensazionale notizia di aver finalmente scoperto le cellule e gli organi in cui il virus è solito nascondersi per iniziare il processo di infezione. Una scoperta che potrebbe aprire le strade a nuovi tipi di cure meno violente e più efficaci.

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