Si chiamava Totò, ma non dite che era solo un comico

di Denada Bodoj

«Non è una cosa facile fare il comico, è la cosa più difficile che esiste, il drammatico è più facile, il comico no; difatti nel mondo gli attori comici si contano sulle dita, mentre di attori drammatici ce ne sono un’infinità. Molta gente sottovaluta il film comico, ma è più difficile far ridere che far piangere.»
                                                                              (Napoli, 15 febbraio 1898-Roma, 15 Aprile 1967)

Oggi, 119 anni fa, nasceva Antonio De Curtis, in arte Totò: “il principe della risata”. Attore simbolo dello spettacolo novecentesco, è stato il più grande comico e drammaturgo nella storia del teatro e del cinema italiano.

Una moneta per Totò  

In suo omaggio, il grande Totò da quest’anno ha una moneta tutta sua dal valore di cinque euro, voluta dalla commissione tecnico-artistica del Ministero dell’Economia. È già stata presentata nella collezione 2017 al World Money Fair di Berlino, la più importante fiera numismatica internazionale.
È stata disegnata da Uliana Pernazza, medaglista romana, che ha raffigurato un ritratto di Totò con la bombetta, ispirato alla celebre foto di Guy Bourdin, del 1955.

Sul retro si trovano poi le mani del comico nella sua caratteristica “mossa”, con l’indice e il pollice che si toccano formando un intreccio e dietro diverse pellicole cinematografiche.
Sul lato sinistro appare invece la firma di Totò.

Anche Napoli si prepara per ricordarlo    

Inoltre, sempre quest’anno, anche Napoli vuole ricordarlo con una mostra “a cielo aperto“, che probabilmente verrà inaugurata il 15 aprile, a 50 anni dalla sua scomparsa. Sono stati presi in considerazione piazza del Rione Sanità e Largo Vita ma soprattutto il luogo simbolo, che ha dato i natali a Totò, via Santa Maria Antesaecula.       

La mostra sarà una sorta di percorso; verranno scelti vari luoghi in cui collocare lavori, cimeli e raffigurazioni dell’artista, tra cui:
Via Santa Maria Antesaecula, dove verrà posta una raffigurazione di Antonio de Curtis affacciato alla finestra, così com’è ricordato da tutti: bombetta e marsina.
Via Vergini, all’inizio della quale verrà installata una “porta di luce“: una sagoma illuminata di 7 metri per 4, che costituirà l’ingresso al quartiere e che quindi potrà essere attraversata.

L’intento è quello di mostrare tutti i volti del principe della risata, facendoci scoprire non solo il suo aspetto teatrale e cinematografico ma anche il suo lato di poeta, filosofo e compositore.

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