Sold-out al FESTIVAL, biglietti gratis per i politici

di Chiara Olcese

– Si avvicina sempre di più la data di inizio dell’attesissimo Festival della Canzone completamente targato Liguria. Stiamo parlando del Festival di San Remo che quest’anno raggiunge la sua 67esima edizione e viene subito circondato da un alone di scandalo. Con numeri di audience da record ogni anno il Festival di San Remo è sicuramente uno degli eventi televisivi più seguiti in Italia e, oltre a chi lo segue da casa comodamente seduto sul divano,  c’è chi puó permettersi di poterlo vedere dal vivo, prendendo parte a un evento di lusso e stando a contatto con celebrità di alto livello. Ma come è ben saputo il lusso risulta ancora più piacevole quando è gratuito!
Infatti a seguito di indagini si è riscontrato che molte delle poltroncine rosse del teatro Ariston quest’anno saranno destinate a chi vengono concessi privilegi consapevoli o meno e quindi occupate gratuitamente.

LO SCANDALO

Fra i beneficiari di questi favori sono presenti politici, comandanti delle forze dell’ordine, volontari di associazioni e altri personaggi importanti, senza contare i numerosi assessori regionali che troveranno piacevole conversare con i magistrati seduti di fianco durante le esibizioni.
L’attuale sindaco della città Alberto Biancheri si difende svincolando l’argomento, ma le certezze arrivano direttamente dal comune che informa di chiamate ricevute addirittura dalla Curia per entrare in possesso dei famosi “biglietti omaggio”.
Ma chi paga per tutto questo?

 

IL M5S SI ESONERA

Gli unici a essere stati esclusi, per scelta personale, da questo giro di omaggi e regali sono stati i consiglieri comunali del Movimento 5 Stelle.
Si può considerare una scelta di buon gusto (che sicuramente manca in tutta la questione) o semplicemente una scelta dovuta a un elevato senso di responsabilità e dovere?

Sicuramente si tratta di un grosso passo falso sia da parte del comune di San Remo sia da parte dei responsabili Rai che distribuiscono coppie di biglietti a autorità pubbliche (anche le mogli e le compagne sono ovviamente omaggiate) con quelli che alla fine dei conti risultano essere soldi pubblici.

 

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